Scandalo Fallimentare
Brindisi, torna libera presidente ingegneri: gip revoca domiciliari dopo interrogatorio di due ore
Annalisa Formosi ha risposto alle domande del giudice. Avvocato Sisto: ha chiarito la sua posizione
E' tornata libera questo pomeriggio l'ing.ing. Annalisa Formosi, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Brindisi, attualmente sospesa, arrestata e posta ai domiciliari il 28 gennaio scorso nell’ambito dell’inchiesta in cui è coinvolto il giudice civile di Brindisi, Gianmarco Galiano, detenuto nel carcere di Melfi.
Dopo due ore di interrogtorio nel corso del quale la professionista ha risposto alle domande, il gip di Potenza Setola, ha deciso di accogliere l'istanza di revoca della misura cauteralre presentata dall'avv. Francesco Paolo Sisto (studio Fps) e dall'avv. Angela Pignatari.
La difesa dell'ing. Formosi - la professionista è accusata di riciclaggio perchè avrebbe beneficiato di alcuni incarichi - dopo aver ampiamente chiarito tale circostanze, ha altresì prodotto un ricco curriculum da cui emerge che l'ing. Formosi ha ottenuto dai magistrati del circondario di Lecce e Brindisi oltre 70 incarichi a conferma del suo spessore professionale.
«Non possiamo nascondere la soddisfazione che accompagna la ritrovata libertà dell’ingegnere Formosi, presidente dell’Ordine di Brindisi - dichiarano gli avvocati Francesco Paolo Sisto e Angela Pignatari - che in due ore di interrogatorio ha puntualmente documentato le ragioni della sua estraneità ai fatti che le sono stati contestati. La ritrovata normalità del vivere disposta dai magistrati, riteniamo sia la naturale soluzione alla rivalutazione, sulla scorta delle indicazioni della Formosi, delle emergenze processuali».
Restano in carcere Galiano e il commercialista Oreste Pepe Milizia, ex marito di Formosi. Sono ancora agli arresti domiciliari Federica Spina, ex moglie di Galiano, l’imprenditore Massimo Bianco e l’avvocato Francesco Bianco. Tutti hanno sostenuto l’interrogatorio di garanzia. Galiano e Spina si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
L’ex marito della Formosi è il commercialista Oreste «Ciccio» Pepe Milizia, il terzo uomo finito in carcere a Melfi con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. Pepe Milizia, che secondo la Procura di Potenza avrebbe ottenuto 210mila euro di parcelle dal Tribunale, negli ultimi anni ha molto lavorato con gli enti pubblici: ha preso incarichi dalla Asl, dalla Provincia e figura anche tra i consulenti dell’Asi di Brindisi.
Il 13 agosto 2018 Pepe Milizia ha ottenuto dal consorzio per l’Area di sviluppo industriale una consulenza professionale da 35mila euro scaduta a settembre 2019, e rinnovata il successivo dicembre, per un altro anno, per altri 30mila euro. A fronte dei quali - spiega una fonte a conoscenza dei fatti - non risulta che il professionista di Francavilla Fontana abbia svolto attività documentabile. Alla guida del consorzio, come detto, c’è Domenico «Mimmo» Bianco, fratello di Massimo e cugino di Francesco, avvocato, anche lui finito ai domiciliari.
Domenico Bianco è fino a questo momento assolutamente estraneo alle contestazioni mosse dalla Procura di Potenza al giudice Galiano e ai suoi sodali. Ma nelle carte dell’accusa c’è, appunto, l’articolo del sito web di Francavilla in cui - narrando delle imprese veliche del Kemit, lo yacht del magistrato che Massimo Bianco avrebbe finanziato con 220mila euro tra il 2013 e il 2017 - si dà conto della presenza a bordo in occasione di una Brindisi-Corfù di entrambi i fratelli Bianco oltre che di altri professionisti del territorio.