Criminalità

Brindisi, un altro dei capi della Scu vuole collaborare

Redazione online

È Andrea Romano, brindisino di 34 anni, accusato di essere a capo dell’omonima frangia con base proprio a Brindisi città

BRINDISI - Continua a perdere pezzi la Sacra Corona Unita.
È di ieri l’annuncio di una nuova richiesta di collaborazione con i giudici: quella Andrea Romano, brindisino di 34 anni, accusato di essere a capo dell’omonima frangia con base proprio a Brindisi città.

Romano avrebbe iniziato a rendere dichiarazioni ai magistrati dell’Antimafia di Lecce e il suo primo verbale è del 18 dicembre scorso.

Il contenuto delle sue prime rivelazioni è stato secretato e molti fogli sono coperti da omissis. Non è escluso, infatti, che Romano abbia chiamato in causa persone insospettabili. Romano, come si diceva, è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Tedesco, 52 anni, avvenuto a Brindisi il primo novembre 2014, dopo la festa di Halloween organizzata per il compleanno di una bambina di tre anni. Quasi un banale litigio per affermare l’onore offeso in un particolare contesto famigliare.

Una vicenda che aveva destato grande scalpore in città per via dei personaggi coinvolti: tutte persone molto note.
Che Romano abbia iniziato a rendere dichiarazioni è stato comunicato ieri mattina dal pubblico ministero della Dda Guglielmo Cataldi in apertura dell’udienza in cui il brindisino figura tra gli imputati insieme ad altre cinquanta persone.

Si tratta del processo scaturito dall’inchiesta chiamata «Synedrium» nella quale gli inquirenti fanno riferimento all’esistenza di un presunto gruppo mafioso a Brindisi, con a capo proprio Andrea Romano ed altri suoi complici. Un’inchiesta che a febbraio era sfociata blitz condotto dai carabinieri con 16 arresti.

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