LE INDAGINI

Carne avariata sul litorale di Brindisi, padre e figlio intossicati

Mimmo Mongelli

I due, dopo il contatto con l’involucro hanno accusato cefalea e vertigini ma, dopo i controlli, sono tornati a casa

Padre e figlio intossicati dal contenuto di una busta di rifiuti che hanno trovato sull’arenile di Punta di Torre Cavallo. In quella busta, abbandonata da un ignoti incivile, c’era carne avariata.

I carabinieri forestali della Stazione e del Gruppo di Brindisi l’altro ieri, nel tardo pomeriggio, sono intervenuti, dietro segnalazione della centrale operativa dell’Arma, che aveva ricevuto una telefonata da un cittadino il quale, rinvenuto un sacco di rifiuti sull’arenile nei pressi di Punta di Torre Cavallo, lungo il perimetro a mare del complesso petrolchimico del capoluogo, aveva accusato malore (cefalea, vertigini) nel tentativo di spostarlo. Sul posto i carabinieri forestali hanno trovato anche l’ambulanza del 118. Gli operatori del servizio di emergenza sanitaria hanno prestato i primi soccorsi al segnalante e a suo figlio. I due sono poi stati trasferiti al Pronto soccorso dell’ospedale “Perrino” in codice verde e sono stati dimessi in nottata senza conseguenze.

I militari dell’Arma hanno effettuato i primi accertamenti del caso e, con l’ausilio del Nucleo Nbcr dei Vigili del Fuoco, hanno innanzitutto sgombrato il campo da possibili emissioni di radioattività. Quindi, esaminando gli involucri dei sacchetti contenuti in un più grande contenitore, hanno individuato la natura del prodotto contenuto: si tratta di carne bovina congelata ed avariata da tempo. Qualche sacchetto, perforato, potrebbe aver emanato sostanze da putrescenza che hanno provocato il malore nel padre e nel figlio. Ieri mattina sono stati esperiti ulteriori accertamenti, tuttora in corso, per caratterizzare con precisione il rifiuto.

Intanto i carabinieri forestali hanno proceduto al sequestro penale probatorio di tutto l’involucro con il contenuto, a supporto dell’informativa, al momento a carico di ignoti, da inoltrare alla Procura della Repubblica di Brindisi. Il reato contestato è quello di abbandono e smaltimento illecito di rifiuti, ai sensi dell’ articolo 256, commi 1 e 2, del “Testo Unico Ambientale” (decreto legislativo n. 152 del 2006). Riuscire ad identificare la persona – o le persone – che si sono disfatte della carne avariata gettandola in mare non sarà affatto facile, ma non per questo i militari dell’Arma intendono rinunciare a priori a tentare di riuscirci.

Non c’è dubbio, in ogni caso, che si tratta di uno o più incivili, gente che, oltre a non avere alcun rispetto per l’ambiente e l’ecosistema, non si pone alcuna remora a mettere a repentaglio la salute di chi fruisce dell’arenile. Di qui la determinazione degli investigatori dell’Arma a cercare di dare un volto e un nome al “proprietario” di quel sacco di rifiuti.

Privacy Policy Cookie Policy