la decisione

Brindisi, stabilimenti balneari: concessioni prorogate per altri tredici anni

Antonio Portolano

L’assessore Pinto: «Abbiamo voluto dare stabilità al settore per garantire continuità alle imprese»

BRINDISI - Tredici anni. Con una delibera di giunta votata all’unanimità, in via telematica venerdì scorso, il Comune ha deliberato l’estensione del termine di durata delle concessioni ai titolari degli stabilimenti balneari del capoluogo.
Brindisi tra le città precursori di un provvedimento che - data la crisi pesante provocata dalla pandemia e non solo - potrà dare un importante boccata di ossigeno ad un settore economico che rischiava di finire a gambe all’aria. In totale sono 14 le concessioni demaniali marittime sino ad ora rilasciate con finalità turistico ricreativa.

Le concessioni erano in scadenza al 31 dicembre di quest’anno. Un problema per ogni imprenditore del settore, se il limite fosse rimasto, dal momento che sarebbe stato difficile prevedere un futuro e quindi l’impegno di risorse in un momento drammatico dell’economia del Paese e dell’economia locale in particolare. L’estensione della durata delle concessioni di 13 anni, il massimo attualmente possibile, permette invece agli operatori del settore di guardare con più fiducia al futuro e immaginare anche eventuali investimenti per proseguire l’attività.

«Con questo atto - spiega l’assessore al Turismo e alle Attività produttive Oreste Pinto - votato all’unanimità, vogliamo innanzi tutto dimostrare la nostra vicinanza agli imprenditori del settore che vivono quotidianamente con la spada di Damocle, in particolare per via del Coronavirus, dell’incertezza di proseguire le loro attività. In questo modo abbiamo cercato di dare un’orizzonte più ampio possibile che possa dare loro fiducia nel portare avanti i loro investimenti in un periodo per tutti difficilissimo. In questo modo abbiamo voluto dare una stabilità al settore per garantire continuità alle imprese sperando nel loro impegno a sostenere strutture sempre più innovative che possano essere motivo di attrazione non solo del turismo locale. L’impegno ora prosegue anche per gli altri settori economici».

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