L'inchiesta
Aquarius, sequestro preventivo al porto di Brindisi. Patroni Griffi: «Equivoco»
Si indaga su traffico illecito di rifiuti per lo smaltimento di kit sanitari, coperte e scarti di cibo utilizzati per soccorrere i migranti
L’Aquarius - la nave di Medici Senza Frontiere simbolo dell’odissea dei migranti ora ferma a Marsiglia - è stata sequestrata, e l’accusa è di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Nel sequestro preventivo è rientrato anche l’approdo nel porto di Brindisi, e i rifiuti in questione sono kit sanitari (mascherine, garze, guanti), abiti, teli e coperte e scarti di cibo.
La nave Aquarius è stata per l'ultima volta nel porto di Brindisi nel 2017. Il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi, appresa la notizia ha risposto in questo modo: «Siamo grati alla magistratura che ci ha permesso di approfondire alcune opacità del passato riguardo ad alcuni acquisti da parte di privati di beni demaniali.
Per ciò che afferisce il sequestro riteniamo vi sia un equivoco relativo alla natura dell’Autorità di Sistema Portuale e i conseguenti i procedimenti amministrativi per la realizzazione di opere portuali. Equivoco che auspichiamo venga al più presto chiarito. L’impegno dell’AdSP MAM è di garantire l’efficienza del porto che potrebbe essere compromessa qualora alcune questioni di merito non venissero chiarite dagli Enti territoriali, soprattutto per quanto riguarda le opere di infrastrutturazione di security portuale, la cui inoperabilità potrebbe pregiudicare irreparabilmente i traffici. Si osserva che anche nella prospettazione, che non si condivide, degli Uffici comunali, le infrastrutture di security potrebbero e dovrebbero essere regolarizzate dall’Amministrazione comunale e a tal fine, nello spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, invitiamo il Sindaco a promuovere tutti quei provvedimenti idonei ad assicurare il mantenimento e la crescita dei traffici».