Il caso

A Barletta impazza la movida: città vecchia sul piede di guerra

Adriano Antonucci

Il Comitato: «Schiamazzi, botti e musica a tutto volume. Siamo esasperati»

«Perché esagerare quando si potrebbe lavorare bene rispettando le regole? Chiediamo di essere finalmente ascoltati, siamo davvero esasperati». L’amaro interrogativo del comitato dei residenti del centro storico riaccende i riflettori sul tema movida. Più volte, nei mesi scorsi, il comitato ha chiesto maggior rispetto delle regole e collaborazione ai gestori dei locali, oltre che maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine.

Ne sono seguiti appelli da parte del sindaco Cosimo Cannito e delle associazioni di categoria, ma, soprattutto nella zona della Cattedrale, la situazione sembra non essere cambiata. «Nonostante i nostri interventi dei mesi scorsi e l’interessamento del sindaco, cui riconosciamo l’impegno profuso per provare a risolvere la questione - hanno affermato i residenti del centro storico - la situazione non è assolutamente migliorata. In particolare, nel fine settimana, siamo alle prese con musica alta ben oltre i limiti, schiamazzi, e addirittura fuochi d’artificio sparati in piena notte. A questo va aggiunto il mancato rispetto dei regolamenti sui dehors. Siamo esasperati, chiediamo aiuto».

A metà novembre, il sindaco Cannito ha firmato l’ordinanza che regola le emissioni sonore. Fino al 31 maggio 2026, tutti i titolari delle attività commerciali, nonché degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, devono sospendere ogni tipo di emissione sonora dalla domenica fino al giovedì dalle mezzanotte alle 8 di mattina, mentre nelle giornate di venerdì, sabato e nei prefestivi dall’una alle 8.

Tempi più lunghi, invece, per i titolari di licenza di pubblico spettacolo che devono sospendere ogni tipo di emissione sonora tutti i giorni della settimana dalle 3 fino alle 8 del mattino seguente. Secondo quanto denunciato dai residenti del centro storico, tali regole vengono, in moltissimi casi, ignorate. «A volte - hanno spiegato - sembra che le stesse ordinanze siano poco chiare, si fa fatica a rispettarle. La musica non deve superare, oltre al limite degli orari, anche quello dei decibel e inoltre le casse non devono essere collocate fuori dai locali. Abbiamo chiesto ripetutamente l’intervento della Polizia locale e delle forze dell’ordine, ma pare che anche loro possano far poco, non si riescono a fermare questi comportamenti e si arriva a situazioni di grave disagio, a volte anche di tensione».

A rappresentare al meglio il clima c’è il racconto di un episodio avvenuto qualche notte fa. «Un residente della zona delle mura - hanno sottolineato dal comitato - ci ha raccontato di come abbia più volte chiesto ai locali di abbassare il volume della musica, anche perché suo figlio stava poco bene. Le sue richieste sono rimaste inascoltate ed è stato costretto ad affrontare a muso duro il gestore: per placarli è servito l’intervento delle forze dell’ordine. Ora, la stessa persona ci ha anche riferito che sua moglie e i suoi figli vogliono andar via di lì. Come possiamo andare avanti così?».

La richiesta di supporto diventa quanto mai stringente in vista dell’arrivo del clou delle festività natalizie. «Vorremmo essere finalmente ascoltati. Chiediamo supporto alla forza pubblica, ma anche a Confcommercio. Chi non rispetta le regole deve essere isolato, perché non è giusto che a pagare sia anche chi lavora in modo corretto. Serve rispetto per noi, ma anche per i luoghi che si vanno ad occupare, che in molti casi sono patrimonio della città». Qualora le cose non dovessero cambiare anche questa volta, i residenti del centro storico sono pronti ad azioni forti. «Se nemmeno nel mese di dicembre avremo i giusti riscontri, scriveremo alla Prefettura e alla Sovrintendenza. Siamo pronti a tutto per salvaguardare i nostri diritti».

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