la sfida

Trani, una nuova vita per il molo Santa Lucia Mercato ittico, via libera al progetto di fattibilità

Nico Aurora

L’area di attracco dei pescherecci e dove si vende il pescato sarà completamente riqualificata grazie a un finanziamento da 675mila euro

Una sfida non solo tecnica, ma anche culturale: restituire al porto di Trani un ruolo centrale nella vita economica e identitaria della città. In questa direzione l’amministrazione comunale di Trani compie un passo decisivo verso la realizzazione di un’area attrezzata per la vendita del pescato sul molo Santa Lucia, un progetto atteso da anni e già immaginato nel 2002. Infatti, l’Area demanio ha approvato il Progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte) dell’intervento, per un importo complessivo di 675.000 euro.

L’approvazione del Pfte rappresenta un atto fondamentale per la candidatura a un finanziamento regionale nell’ambito del programma nazionale Feampa 2021-2027, dedicato agli investimenti nei porti pescherecci, nei luoghi di sbarco e nelle infrastrutture collettive per la vendita diretta dei prodotti ittici.

Il piano prevede la riqualificazione dell’area finale del porto, la cosiddetta «terra rossa», un tempo utilizzata per lo scarico della bauxite. Qui sorgeranno postazioni attrezzate per la vendita del pescato, complete di sistemi di smaltimento delle acque reflue, contenitori per rifiuti e strutture ombreggianti. L’obiettivo è mettere fine alla vendita improvvisata del pesce direttamente dalle barche o su carretti, pratica tuttora diffusa ma non sempre conforme alle norme sanitarie.

L’importo dei lavori soggetti a ribasso d’asta è di 435.266 euro, di cui oltre 400.000 euro per opere e forniture e circa 12.500 euro per la sicurezza, mentre il resto coprirà spese tecniche e amministrative. Una volta approvato il finanziamento, si procederà con il progetto esecutivo, che terrà conto delle prescrizioni degli enti coinvolti.

La decisione di riportare la vendita del pescato sul molo Santa Lucia rievoca il progetto avviato nel 2002 dall’amministrazione dell’allora sindaco Pinuccio Tarantini, che puntava a trasferire il commercio da piazza Longobardi a un’area più idonea e autorizzata. All’epoca l’esperimento fallì, tuttavia, l’esperienza ha lasciato un’eredità progettuale che oggi viene ripresa in chiave moderna.

Il nuovo piano intende conciliare tradizione e sicurezza alimentare, preservando il valore folkloristico della marineria tranese ma in un contesto più organizzato e conforme. Nelle intenzioni del Comune, potrà diventare anche un punto d’interesse turistico, integrato nel percorso di riqualificazione del porto e della sua progressiva pedonalizzazione.

Resta però aperto il tema delle licenze commerciali: i pescatori dovranno dotarsi di un titolo per il commercio ambulante su postazione fissa, come previsto dalla normativa.

Il progetto apre anche prospettive di collaborazione con gli operatori portuali e con la Capitaneria, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e l’immagine complessiva del porto di Trani. Nelle intenzioni del Comune, l’intervento si inserisce in un più ampio piano di valorizzazione del fronte mare, che comprende anche la manutenzione delle banchine, la riorganizzazione dei posti barca e l’incremento dei servizi al turismo nautico.

Dopo la consegna del progetto esecutivo, l’amministrazione Bottaro intende aprire un tavolo di confronto con la marineria per condividere modalità operative, orari, gestione della pulizia e manutenzione dell’area, cercando di coniugare rispetto delle regole e tutela delle tradizioni locali.

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