Il fatto

Bike sharing, a Trani il servizio è a rischio: senza risorse stop dal 15 settembre

Nico Aurora

La sperimentazione è finanziata dal Ministero, al via la petizione online

Il servizio di bike sharing Vaimoo a Trani rischia di essere interrotto fra una settimana. E già emergono reazioni e malumori dei cittadini, che stanno partecipando ad una petizione online, promossa dallo stesso operatore, per chiederne la continuità. L’azienda ha annunciato che, a partire dal prossimo 15 settembre, interromperà la sperimentazione in diversi comuni, tra cui proprio Trani.

A sostegno del progetto parlano i dati dei primi sei mesi di attività, aggiornati a febbraio 2025: fino a quella data, soltanto a Trani gli utenti avevano effettuato oltre 23.000 noleggi, percorso 84.000 chilometri e risparmiato 12 tonnellate di Co2. Le stazioni più frequentate sono risultate quelle delle piazze Albanese, della Repubblica, Plebiscito e XX Settembre. L’abbonamento annuale ha tuttora un costo di 24,50 euro, con sconti significativi per gli abbonati al trasporto pubblico locale.

«Il bike sharing ha cambiato il modo di muoversi nelle nostre città - si legge sul sito dell’operatore ciclistico a sostegno della petizione -. Migliaia di spostamenti ogni mese, con la conseguenza di meno traffico, meno smog e più libertà di scelta per i cittadini. Interrompere il servizio significherebbe un passo indietro verso una mobilità meno sostenibile». Per la cronaca, le altre città in predicato dello stop sono Altamura, Gravina in Puglia, Molfetta e Giovinazzo. Le firme saranno raccolte e inviate ai rappresentanti della Regione, nonché Provincia Bat, Città Metropolitana di Bari e Comuni.

«È un servizio importante che sicuramente ha trovato il gradimento dei cittadini - dà atto l’assessore regionale ai trasporti, Debora Ciliento -, ma si tratta pur sempre di un’attività sperimentale finanziata con fondi ministeriali. Se il Ministero vorrà ancora sostenere l’operazione, saremo lieti di affiancarla e co-finanziarla, ma allo stato non abbiamo le risorse per venire incontro alle richieste dell’operatore, che poi è una “start-up” che deve anche imparare a camminare sulle proprie gambe».

Un’ipotesi percorribile, ma non in tempi brevi, sarebbe invece quella di una partnership con operatori del trasporto pubblico su gomma, che potrebbero inserire l’interazione sinergica con il bike sharing come offerta migliorativa nell’imminente gara per la concessione delle linee. E questo potrebbe farlo anche la partecipata comunale Amet, la cui concessione del trasporto pubblico locale a Trani scadrà il prossimo anno e che proprio con Vaimoo si è bene interfacciata proponendo una scontistica incrociata tra abbonati del bus e utenti della bicicletta a noleggio con pedalata assistita.

Peraltro, la perdurante assenza di un Piano urbano della mobilità sostenibile rende difficile l’integrazione strutturale di servizi come il bike sharing a Trani, includendo pure quello dei monopattini a noleggio. Nonostante la sua popolarità, il servizio Vaimoo, proprio perché finanziato in via sperimentale, non ha un quadro di riferimento solido che ne garantisca la continuità.

E non va dimenticato che un altro dei maggiori ostacoli alla sostenibilità del servizio è il vandalismo, che ha colpito le biciclette elettriche con atti sconsiderati, come il ritrovamento di un mezzo in mare. Oltre a ciò, l’uso improprio delle bici, spesso con più persone a bordo, causa peso eccessivo e conseguenti danni consistenti ai veicoli, aumentando a dismisura i costi di manutenzione per l’operatore. Questi fattori gravano sul bilancio aziendale e rappresentano un problema non indifferente, che l’azienda non vuole ribaltare sul costo del servizio per l’utenza.

Dunque, il futuro del servizio di bike sharing Vaimoo a Trani è in bilico ma il sindaco, Amedeo Bottaro, ha confermato che l’amministrazione comunale si sta impegnando per scongiurare l’interruzione: «Abbiamo inviato una nota alla Regione per chiedere che venga mantenuto. Se la Regione avesse le risorse, è chiaro che ci potrebbe essere l’eliminazione della scontistica da parte nostra, però io sto chiedendo che il servizio possa continuare, perché per noi è fondamentale che continui».

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