Viabilità
Barletta, stop strade rattoppate: nuove regole per lavori e cantieri
Nasce l’ufficio strade per coordinare interventi su suolo e sottosuolo
Il comune di Barletta ha il suo regolamento per l’occupazione, l’esecuzione delle manomissioni e dei ripristini su suolo e sottosuolo. Un documento, quello approvato dal consiglio comunale dello scorso 16 giugno, atteso da diversi anni.
L’iter che ha portato al testo attuale è partito, infatti, nel 2018, anno in cui la commissione Lavori Pubblici presieduta da Ruggiero Dicorato e quella Affari Generali presieduta da Adelaide Spinazzola, avviarono un lavoro sinergico proseguito dall’attuale presidente della commissione Affari Generali, Stella Mele e dal presidente della commissione Lavori Pubblici, Flavio Basile. Chiunque voglia aprire cantieri, scavare, posare impianti o effettuare allacci sulle strade e i marciapiedi cittadini dovrà attenersi a quanto disposto dal regolamento. L’obiettivo è chiaro: evitare il caos delle manomissioni scollegate, il degrado delle superfici stradali non ripristinate a regola d’arte e il rischio per la sicurezza veicolare e pedonale. «Ogni intervento che intacchi il suolo pubblico deve essere autorizzato, tracciabile e ripristinato con materiali adeguati», si legge nel testo.
Basta, quindi, a scavi «tappati» in maniera approssimativa, a cantieri eterni o a lavori duplicati per mancanza di coordinamento tra gestori di rete. Entrando nel dettaglio, il regolamento istituisce un ufficio strade unico, interfaccia fra il Comune, i cittadini, i gestori e le ditte esecutrici. Ogni richiesta di manomissione, che si tratti di un allaccio fognario o della posa di una fibra ottica, dovrà passare da lì, con una precisa documentazione tecnica, planimetrie, cronoprogramma, piano di sicurezza, cauzione e versamenti tracciabili.
Tra le novità, l’obbligo per tutti i gestori di servizi (Enel, Aqp, Tim) di presentare un piano annuale degli interventi, per facilitare il coordinamento tra operatori ed evitare che una strada venga aperta e richiusa più volte nell’arco di pochi mesi. In caso di sovrapposizioni, il Comune potrà imporre la concomitanza dei lavori. Ogni scavo dovrà essere seguito da un ripristino provvisorio (entro 24 ore), poi da uno definitivo (entro 30 giorni). I lavori saranno sottoposti a collaudo tecnico da parte degli uffici comunali: in caso di anomalie, la ditta dovrà rifare tutto a proprie spese, altrimenti perderà la cauzione. Le garanzie si estendono per 15 mesi dopo il ripristino, per coprire eventuali assestamenti.
Il regolamento introduce un sistema di sanzioni rigoroso: da 50 euro per ogni giorno di ritardo sui tempi autorizzati fino alla revoca dell’autorizzazione in caso di gravi inadempienze. Se una ditta abbandona un cantiere, sarà il Comune a completare i lavori addebitando i costi, con una penale del 20%, al soggetto responsabile. Prevista anche la sospensione delle autorizzazioni future per gli operatori recidivi. «Fin qui - ha commentato il sindaco Cosimo Cannito - ogni impresa si sentiva autorizzata ad intervenire, magari con la scusa dell’urgenza dell’opera, per manomettere il manto stradale, fare i fatti propri e lasciare la strada in condizioni pietose a rischio della sicurezza e della pubblica incolumità. A questo, vanno aggiunti i gravi costi per il comune, chiamato ad intervenire per riparare il danno provocato da queste imprese. Ora questo non accadrà e non ci saranno più imprese corsare che, a volte anche senza avvisare nessuno, manometteranno il suolo stradale. Era doveroso dotare la città di questo regolamento dopo tanti anni di attesa».