il caso

Anche a Barletta scatta l'allarme movida. I residenti del centro storico: «I locali non rispettano le regole»

Adriano Antonucci

Nella giornata di ieri il sindaco Cosimo Cannito ha firmato l’ordinanza che regola gli orari per le emissioni sonore dal primo di giugno al 30 settembre prossimo

BARLETTA - «Chiediamo il rispetto delle regole, il centro storico sta diventando invivibile». Il grido d’allarme dei residenti accende i riflettori sulle problematiche della movida.

Nella giornata di ieri il sindaco Cosimo Cannito ha firmato l’ordinanza che regola gli orari per le emissioni sonore dal primo di giugno al 30 settembre prossimo. Per i titolari delle attività commerciali e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, lo stop alle emissioni è fissato per l’una dal lunedì al giovedì e per le 2 dal venerdì alla domenica, oltre che nei festivi e nei prefestivi.

Per i titolari di licenza di pubblico spettacolo, invece, l’interruzione delle emissioni sonore e di somministrazione di bevande alcoliche dovrà avvenire, dal lunedì al giovedì, alle 2,30 del giorno successivo e, dal venerdì alla domenica (festivi e prefestivi compresi), alle 3,30 del giorno successivo.

Ciò che il comitato dei residenti del centro storico chiede è che vengano rispettate le regole. «Quel che lamentiamo - hanno spiegato dal comitato - è che non vengono rispettati i limiti di emissione sonora. Alcuni locali trattano le loro attività in pieno centro storico come se avessero autorizzazioni per musica e spettacolo, ma questo non è consentito. Ci sono norme nazionali che prevedono che la musica possa essere d’ascolto, da intrattenimento, ma non da discoteca».

Il mancato rispetto delle norme avviene anche in giorni lavorativi. «Abbiamo documentato e denunciato situazioni in cui, ad esempio, il mercoledì ci sono Dj con casse alte due metri che disturbano non solo una strada, ma interi isolati. Questo è accaduto perfino davanti alla Cattedrale e lungo via mura San Cataldo».

Dalle parole dei rappresentanti del comitato è emerso anche scoramento per le numerose segnalazioni alle forze dell’ordine rivelatesi fin qui inutili. «Abbiamo fatto numerose chiamate. Quello che ci lascia sconvolti è che spesso ci viene risposto in modo rassegnato, quasi come se fosse una situazione intoccabile. Abbiamo parlato con la Polizia Locale, ma anche con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza».

Il timore è che il perdurare di questa situazione possa portare il centro storico a svuotarsi. «Rischiamo - hanno evidenziato i residenti - che i nostri immobili vengano svalutati e il centro storico si svuoti. A Napoli e Bari ci sono già sentenze per casi simili, con riconoscimenti di indennizzi».

Emissioni sonore e non solo. I residenti hanno anche denunciato la crescente inciviltà che porta le vie del centro storico ad essere «invase da rifiuti» ed il problema relativo all’occupazione degli spazi. Nella giornata di mercoledì il sindaco ha disposto la chiusura di 5 locali del centro storico che non rispettavano le norme sui dehors.

Per i residenti si è trattato di «un buon segnale», ma non sufficiente. «C’è un locale che occupa un intero marciapiede con sedie, sgabelli, teloni. Se facessimo un accesso agli atti, probabilmente sta usando almeno quattro volte lo spazio consentito. Ma a noi non dà fastidio il tavolino in più. Abbiamo cercato di interagire con alcuni locali dicendo: non occupate tutta la strada, perché potrebbe esserci bisogno di far passare un’ambulanza, anche solo per un anziano, un bambino, o un loro stesso cliente. Ma non siamo stati ascoltati».

Nel tendere la mano a chi agisce nel rispetto delle norme evidenziando come, in realtà, il danno provenga «da pochi», i residenti hanno espresso l’auspicio che per la stagione estiva ci possa essere un’inversione di tendenza. «Vorremmo solo il rispetto delle regole e più controlli. La stagione non è ancora iniziata - hanno chiosato dal comitato - ma il problema è già evidente».

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