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Da Andria la storia di Noemi Delfino, 25enne ingegnere aerospaziale che sogna Marte e la Corea

Aldo Losito

Laureata al Politecnico di Torino vanta esperienze internazionali, ed è stata selezionata dall'Agenzia Spaziale Europea per un progetto nel paese asiatico, ma servono fondi

ANDRIA - Si è laureata in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino e lo scorso dicembre era tra le 10 figure under 35 a ricevere il premio «Italia Giovane» a Roma. Si tratta della 25enne andriese Noemi Delfino che ha già girato il mondo durante la sua esperienza universitaria, e vuole continuare a farlo per confrontarsi e condividere lo spazio con personalità di spicco della società, creando connessioni che influenzano positivamente il loro futuro e quello del Paese.

«Il mio sogno nel cassetto è contribuire alle future missioni di esplorazione spaziale umana verso Luna e Marte – ha commentato Noemi -. Voglio integrare le mie competenze ingegneristiche per progettare soluzioni innovative che portino l’uomo a scoprire nuove sfide e orizzonti. Vorrei un giorno essere dietro ad una rampa di lancio delle future missioni Artemis, con la consapevolezza che se è stato raggiunto un tale traguardo è merito anche al piccolo contributo che avrò dato personalmente».

Noemi è sempre stata guidata da una profonda passione per l’esplorazione spaziale umana, e nonostante la giovane età vanta un curriculum importante. Nel 2023 è stata l’italiana selezionata tra 160 candidati provenienti da 44 Paesi per partecipare allo «Space Station Design Workshop» all’Università di Stoccarda, un’esperienza intensiva di una settimana che ha riunito studenti e young graduate, durante la quale ha lavorato al progetto di una stazione spaziale post-Iss.

Nello stesso anno, grazie alle competenze acquisite nel suo percorso di studi multidisciplinare, è stata scelta come uno dei pochissimi ingegneri per il training course in «Human Space Physiology» dell’Esa Academy, aperto esclusivamente a studenti di medicina: qui ha esplorato le sfide della salute umana nello spazio, ampliando la sua visione sulle problematiche ingegneristiche legate ai fattori umani.

Nello stesso periodo, ha ricoperto il ruolo di Head of Astronaut per «Asclepios», un team internazionale dell’Epfl a Losanna in Svizzera, che simula missioni lunari. Successivamente, si è trasferita a Tolosa in Francia, dove ha lavorato a un progetto innovativo presso l’Institut supérieur de l’aéronautique et de l’espace, approfondendo l’integrazione dei fattori umani nel design di habitat lunari attraverso un approccio di system engineering.

Infine, è stata selezionata per partecipare a un progetto che si terrà in Corea del Sud, finanziato a metà dall’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea. Si tratta dello Space Summer Program, un corso che dura due mesi e si svilupperà questa estate, una sorta di master di secondo livello per approfondire gli studi nel settore aerospaziale. Proprio per questo, la ragazza da qualche settimana sta chiedendo il sostegno della comunità affinché possa realizzare il sogno di andare a studiare in Corea. Insomma, sponsor, gruppi di privati o di imprenditori: chiunque desideri sostenerla si faccia avanti contattando questo link https://gofund.me/97421af3.

«Il corso è molto costoso e c’è bisogno del contributo di tutti, dai privati alle aziende per poter partecipare – spiega Noemi -. Ho già ricevuto donazioni da parte dei miei familiari che mi stanno supportando in tutto questo percorso, ma non basta. La mia richiesta è solo per arrivare a fare un lavoro di impatto e utile per le generazioni future. Con questo corso andrei a lavorare e studiare per tutta l’estate, ma sono sacrifici finalizzati al raggiungimento del mio obiettivo di ricerca. Sono molto legata alla mia terra e spero che proprio da qui possa arrivare il contributo per la realizzazione di un progetto di lavoro molto ambizioso».

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