le indagini

Coppia di Minervino Murge truffa l'Agea e ottiene 175mila euro di aiuti: arrestati

I due sono accusati a vario titolo di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, occupazione di suoli di proprietà comunale e attestazione fittizia

TRANI - Avrebbe usato terreni del demanio, concessi al consorzio di bonifica Terre d’Apulia, per pascolare e allevare i suoi bovini, riuscendo ad accumulare un guadagno di circa 100mila euro e ottenendo «indebite erogazioni e aiuti pubblici pari a oltre 175mila euro dall’Agea», l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. È quanto accertato dalla guardia di finanza che ha eseguito una misura cautelare in carcere a carico di un uomo e della sua compagna, entrambi di Minervino Murge (Bat), accusati a vario titolo di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, occupazione di suoli di proprietà comunale e attestazione fittizia, spiega il capo della procura di Trani, Renato Nitti. Si tratta di un uomo, sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e destinatario di una recente misura interdittiva antimafia e in passato raggiunto da una misura cautelare in quanto, secondo la guardia di finanza, è considerato «vertice e promotore di sodalizio criminale dedito a svolgere attività illecite ai danni di piccoli imprenditori agricoli».

L’uomo avrebbe intestato alla sua compagna «i beni aziendali e l’utilizzo dei suoli, pur mantenendone di fatto la disponibilità, conseguendo ulteriori erogazioni abusive dall’Agea anche nel 2024».

Nello specifico, la ditta individuale specializzata nell’allevamento bovini «occupava e utilizzava 274 ettari di suoli agricoli di proprietà del Demanio e affidati al consorzio bonifica Terre d’Apulia senza autorizzazioni». I finanzieri hanno eseguito anche un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili per un valore complessivo di quasi 637mila euro. I sigilli riguardano «l'intero compendio aziendale costituito 23 terreni, un fabbricato, e una mandria di oltre 150 bovini destinati al mercato della carne». I finanzieri hanno anche accertato «la sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli realmente posseduto dall’uomo e dalla sua famiglia».

Privacy Policy Cookie Policy