Il caso
La scritta sul muro a Barletta «Viva Turetta»: ora è caccia ai responsabili, «Forse persone esterne»
La preside: indagini e sensibilizzazione. La scuola il 4 aprile è stata aperta la sera per un'iniziativa, potrebbe non essere opera degli alunni
BARLETTA - Ferma condanna e volontà di avviare un’indagine approfondita per individuare i responsabili del gesto. Va in questa direzione la reazione della dirigente del liceo Casardi, Serafina Ardito. Ventiquattro ore dopo la scoperta delle scritte sessiste ed inneggianti a Filippo Turetta nei bagni dell’istituto, la preside esprime la propria condanna. «Tutto il personale del Liceo - si legge nella nota diffusa dall’istituto - condanna fermamente le espressioni sessiste, misogine e inneggianti alla violenza e al femminicidio emerse all’interno della nostra comunità scolastica».
La preside definisce tali tali manifestazioni «inaccettabili e in contrasto con i valori fondamentali che promuoviamo: rispetto, inclusione e parità di genere. La scuola, in quanto comunità educante, si riconosce nei principi della cultura umanistica che pongono al centro la dignità e il valore di ogni essere umano. In questo spirito, siamo quotidianamente impegnati a creare un ambiente sicuro e accogliente per tutte le studentesse e tutti gli studenti, dove ogni individuo sia valorizzato e rispettato nella propria unicità».
Dalla preside è arrivato l’impegno «ad intensificare le azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte alla nostra comunità scolastica, sui temi della parità di genere e del rispetto reciproco» oltre che, naturalmente, ad avviare «un’indagine approfondita per accertare i fatti e individuare eventuali responsabili». A tal proposito, infine, Ardito ha precisato che «l’autore del gesto potrebbe essere una persona esterna alla scuola, poiché venerdì 4 aprile scorso il liceo ha partecipato alla Notte Nazionale del Liceo Classico, e l’istituto è stato aperto alla cittadinanza dalle ore 18 alle ore 23».