Il caso
Si fa consegnare 30mila euro di gioielli da una donna: a Spinazzola truffatore arrestato grazie a TikTok
Si tratta di un 28enne di origini napoletane che si sarebbe finto maresciallo dei carabinieri e avrebbe detto che i soldi servivano per liberare il marito della donna, trattenuto in caserma dopo aver investito una persona
BARLETTA - I carabinieri della Stazione di Spinazzola, in provincia di Barletta-Andria-Trani, utilizzando il metodo d’indagine Web Patrolling, il cosiddetto “pattugliamento del web”, hanno arrestato un presunto truffatore. I militari, grazie all’attività di monitoraggio del social Tik Tok, sono riusciti a individuare una persona di origine napoletana di 28 anni che, nel mese passato, in concorso con altri, al momento non identificati, si ritiene si sia fatto consegnare da una donna un ingente quantitativo di monili d’oro per un valore di circa 30mila euro. Secondo quanto accertato, si sarebbe finto maresciallo dei carabinieri, affinché venisse liberato il marito della vittima trattenuto in caserma poiché aveva investito una persona, sempre secondo quanto rappresentato alla donna.
A seguito della denuncia formale sono partite le indagini preliminari che, grazie all’analisi delle immagini di diverse telecamere di video sorveglianza acquisite nei pressi dell’abitazione della donna, nonché mediante il monitoraggio dei social, hanno portato ad individuare uno degli autori del reato di truffa aggravata. Sulla base degli esiti delle indagini svolte dai carabinieri, la Procura della Repubblica di Trani ha formulato una richiesta di misura cautelare personale che è stata accolta dal Tribunale, che ha quindi adottato la misura degli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato eseguito, su disposizione del pubblico ministero, dai carabinieri.
Truffe online, sostituzione di persona, adescamento dei minori tramite chat social, uso smoderato di piattaforme come Instagram, Facebook e Tik Tok da parte di malfattori, hanno innalzato di molto la statistica dei reati che avvengono tramite web, ma soprattutto hanno offerto una nuova dimensione da monitorare e sorvegliare. E così l’Arma dei carabinieri, proprio per fornire risposte valide in questo campo, ha formato professionalmente dei militari che, dopo un corso presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative a Velletri, hanno il compito di “pattugliare” i social, ossia di utilizzare un nuovo metodo d’indagine per abbattere le frontiere del mondo web ed entrare così nel web patrolling ossia pattugliamento della dimensione virtuale dai social network alle app di messaggistica istantanea. Questa nuova tipologia di indagine sta diventando sempre più necessaria anche per prevenire e reprimere reati come la ricerca di latitanti, sia in territorio nazionale che estero e non solo.