sanità

Centro autismo, dietrofront della Asl Bat: «Non verrà gestito dalla fondazione di famiglia della sindaca di Andria»

Massimiliano Scagliarini

Una procedura zeppa di conflitti di interessi e di inopportunità: brusca frenata sul caso dei due milioni di euro del bilancio regionale

La manifestazione di interesse con cui è stata individuata la Fondazione Pugliese per le Neurodiversità come soggetto interessato a realizzare il centro di eccellenza per l’autismo previsto nella Bat «in sé non comporta alcun affidamento». La Asl Bat è costretta a una brusca frenata sul caso dei due milioni di euro del bilancio regionale che potrebbero finire all’ente privato controllato dalla famiglia della sindaca di Andria, Giovanna Bruno. Una procedura zeppa di conflitti di interessi e di inopportunità.

La delibera della giunta regionale dell’11 dicembre, pubblicata oggi 31 dicembre sul bollettino ufficiale, ha bocciato la procedura messa in atto dalla Asl della sesta provincia. «L’individuazione della sede indicata quale Centro di eccellenza resta comunque condizionata alle eventuali determinazioni della Regione in merito alle modalità di espletamento della procedura svolta nella scelta della progettualità presentata; resta impregiudicata ogni valutazione al rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento nella scelta della progettualità presentata». La Asl Bat ieri è dunque stata costretta a smentire se stessa. «Bene ha fatto la Regione nella delibera citata dalla stampa ma non ancora notificata – dice il direttore generale Tiziana Dimatteo - a rimarcare la necessità di valutare le procedure esattamente come avevamo indicato noi nella nota inviata a fine novembre».

Ma a questo punto non si capisce a cosa sia servita la manifestazione di interesse che a novembre, in 10 giorni, ha scelto la fondazione presieduta dal fratello della sindaca di Andria, la cui cognata Brigida Figliolia, responsabile della Neuropsichiatria infantile della Asl Bat, si occupa delle diagnosi di autismo, cioè di valutare i pazienti che poi dovrebbero andare in carico al centro gestito dalla Fpn. E tutto questo nonostante a Barletta ci sia un centro pubblico per l’autismo, inaugurato nel 2016. «Sul territorio della Asl – dice la Dimatteo - non ci sono strutture pubbliche per dimensioni e per collocazione logistica adatte a realizzare il centro per l’autismo e pertanto nei tempi rapidi definiti della Regione, al fine di non perdere il finanziamento, è stata avviata una procedura di manifestazioni di interesse». Quella procedura, dice la Asl, «non comporta alcun affidamento e pertanto non prevede alcuna pubblicazione degli esiti» e dunque – secondo la Asl - non si può sapere chi ha valutato le proposte pervenute. «La dottoressa Brigida Figliolia – garantisce la Asl - è estranea alla procedura avviata e non ha fatto parte della commissione avendo in tempo debito dichiarato la sua situazione di conflitto di interesse».

Il 12 dicembre era stato il consigliere regionale pd della Bat Filippo Caracciolo (autore anche dell’emendamento istitutivo dei centri per l’autismo nel luglio 2023), a dare notizia della scelta della Fondazione come gestore del centro nella Bat. Tutte le altre Asl pugliesi hanno scelto di usare i soldi per potenziare centri a gestione pubblica.

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