la città che (non) ci piace

Trani, il mistero dell’infopoint in abbandono da due anni

Nico Aurora

L'info point turistico di piazza Trieste, che ha sede nei locali al piano terra di palazzo Palmieri, è chiuso da due anni nell’attesa di una gara che ancora non c’è

TRANI - Chiuso da due anni nell’attesa di una gara che ancora non c’è. Uniche tracce all’esterno, qualche targa affissa sullo stipite della porta d’ingresso, chiusa a doppia mandata, e una pedana per l’accesso di persone con disagio e carrozzine, ripetutamente danneggiata dall’urto di auto alla ricerca di parcheggio.

PUNTO DI RIFERIMENTO

Ecco lo scenario odierno dell’info point turistico di piazza Trieste, che ha sede nei locali al piano terra di palazzo Palmieri, luogo in cui si riunisce il consiglio comunale. Proprio le istituzioni sembrano avere dimenticato l’importanza di un punto di riferimento per i turisti, in un luogo che rappresenta una porta verso il centro storico.

Quei locali, soprattutto per la loro ubicazione, appaiono come passaggio imprescindibile fra il porto e la cattedrale, anche provenendo da via Ognissanti. Qualunque turista che sia passato da lì non ha mai mancato di chiedere informazioni e ricevere servizi quando l’attività era regolarmente in corso di svolgimento.

CINQUE ANNI DI ATTIVITA'

Ad occuparsene la Pro loco Turenum, di Trani, che proprio in quanto Pro loco aveva potuto ricevere nel 2017, da Palazzo di città un affidamento provvisorio nelle more della pubblicazione di una gara per l’affidamento In concessione del servizio, che però non è mai stata indetta.

Così, scaduto l’affidamento, l’info point è stato chiuso interrompendo le prestazioni che erogava, anche grazie a contributi regionali co-finanziati dal Comune di Trani. A richiamare la data infausta della chiusura (il 31 dicembre 2022) è Angelo Avveniente, presidente della Pro loco e primo responsabile dell’info point istituzionale. «Incredibile che siano già passati due anni», commenta. L’ipotizzata alternanza con un bando non si è concretizzata e si è creato solo un vuoto che ha portato Trani ad essere l’unica città turistica della regione a non avere un info point del circuito regionale attivo».

INFORMAZIONI E SERVIZI

All’info point erano impiegate otto unità di personale, tutte con specifiche competenze maturate in campo turistico, conoscenza approfondita della città e suoi servizi, capaci di parlare quattro lingue straniere: inglese per tutti, ed una unità, rispettivamente, in francese, tedesco e portoghese.

In occasione degli eventi programmati nell’info point e negli spazi attigui il personale era ulteriormente potenziato, prevedendosi la compresenza di almeno due operatori in contemporanea per la durata dell’evento e nelle ore serali del fine settimana.

Erano utilizzati, inoltre, un canale Facebook ed uno Instagram, dal nome «Iat Trani», sul quale erano postati quotidianamente tutti gli appuntamenti dei cartelloni estivi e invernali, le eventuali variazioni degli orari di apertura dei principali contenitori culturali, gli aggiornamenti su iniziative speciali.

Inoltre, settimanalmente, inseriva informazioni e materiali scaricabili sulla città e luoghi di interesse locale, fotografie e video sugli eventi svolti ed immagini di repertorio sugli itinerari storici ed artistici del territorio, oltre informazioni per la prenotazione di eventi, mostre e manifestazioni.

Infine, tramite mail o chat, forniva assistenza per le sistemazioni alberghiere, trasporti pubblici ed altri servizi di supporto a visitatori e turisti, italiani e stranieri.

«Abbiamo realizzato oltre 120 eventi», ricorda Avveniente, coinvolgendo artisti, pittori, musicisti, guide, galleristi, scrittori, ma anche associazioni locali cui abbiamo dato sempre massimo supporto e sostegno, con ottimo utilizzo della saletta esposizioni».

«20.000 TURISTI»

Quanto al dato più importante, «dalle statistiche in nostro possesso, consegnate alla Regione Puglia in occasione dei bandi - informa la Pro loco -, parliamo di un luogo che ha visto transitare circa 20mila turisti in cinque anni effettivi di attività. Duole vedere tutto questo fermo da due anni, ma la speranza è che prima o poi si torni a valorizzare ciò che rende grande una comunità: l’impegno, la competenza e la passione di chi lavora per il bene comune, con orgoglio, responsabilità ed in autonomia».

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