La situazione
Presidio assistenziale di Trani, Asl: nessun ridimensionamento
Il direttore generale Tiziana Dimatteo replica al centrodestra: «È un fiore all'occhiello della sanità, lo stiamo potenziando»
TRANI - «Prendo le distanze immediatamente da quanto dichiarato e invito tutti, soprattutto chi ha ruoli importanti di rappresentanza, a recuperare informazioni certe e dalle fonti ufficiali prima di diffondere voci, illazioni, informazioni sbagliate che possono creare dubbi e disagi alla popolazione».
Così il direttore generale della Asl Bt, Tiziana Dimatteo, replicando alle affermazioni di alcuni consiglieri comunali di centrodestra di Trani con riferimento al futuro del Presidio territoriale di assistenza San Nicola il Pellegrino, da loro prospettato come prossimo alla chiusura e/o riconversione in una residenza sanitaria per anziani.
Il Pta, è bene ricordarlo, è già a sua volta il frutto della trasformazione dell’ex ospedale in un sistema di servizi al territorio di carattere chirurgico e ambulatoriale che, nel giro di un decennio, è progressivamente cresciuto per numero degli utenti che vi si sono rivolti e qualità delle prestazioni effettuate. Ciò non è bastato per sgombrare il campo dal dubbio che troppo poco si sia fatto rispetto a quanto prospettato nel documento madre della nascita del Pta: il riferimento è al protocollo d’intesa siglato nel 2016 fra Regione Puglia, Asl Bt e Comune di Trani per la totale rifunzionalizzazione dell’ex ospedale ed un pieno utilizzo anche dell’ex ospedale pediatrico ed altri immobili.
MEDICI E POLITICI È oggettivo che molto si è fatto e molto ci sia ancora da fare, ma nelle ultime settimane una lettera appello firmata da trenta medici ha creato scompiglio. Essi hanno lamentato per primi il rischio della chiusura del laboratorio analisi e all’unità operativa di oculistica, entrambi a loro dire con destinazione Bisceglie. Inoltre hanno lamentato la presunta mancanza di una qualificazione giuridica del Pta, che mancherebbe di una pianta organica certa ed altrettanto precise attribuzioni dal personale di base a quello apicale.
Da lì sono nate le schermaglie politiche che hanno portato i sei consiglieri comunali di centrodestra e M5s a chiedere la convocazione di una seduta monotematica. Si sarebbe dovuto tenere domani, ma il direttore generale non era più disponibile per impegni sopraggiunti: nell’attesa che si trovasse un’altra data, il solo centrodestra ha parlato di consiglio comunale negato, sanità ultima ruota del carro e Pta sul presunto orlo del precipizio.
LA REPLICA Così Dimatteo, questa volta, ha rotto il silenzio: «Il Pta di Trani è diventato un fiore all’occhiello della sanità regionale, un esempio virtuoso di riorganizzazione dell’assistenza territoriale, un modello studiato ovunque, indagato nella sua organizzazione e nel suo sviluppo. Negli anni è stato sempre potenziato accogliendo il primo Cpt della provincia con 10 medici di medicina generale, un day service chirurgico, uno oculistico, un servizio di radiologia e senologia all’avanguardia, un servizio di oncoematologia, un poliambulatorio territoriale, un punto prelievi, un servizio di dialisi, un servizio consultoriale, un punto di primo intervento, un centro unico di prenotazione. E adesso vi stiamo realizzando, con fondi Fesr già stanziati, una Rsa-R1 mentre con i fondi Pnrr avremo una Casa di comunità e un Ospedale di comunità con 20 posti letto».
Da qui lo sconcerto della Dg: «Sentire parlare di chiusura ha dell’assurdo, dell’incredibile se si pensa che determina un inutile e pericoloso allarmismo nella popolazione. Non mi sono mai tirata indietro rispetto alle richieste di confronto, lo farò non appena arriverà la prossima convocazione del consiglio comunale, ma che alcuni consiglieri parlino di chiusura mentre avviamo l’ennesimo cantiere di potenziamento è assolutamente inaccettabile».