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Trani, a fuoco il gabbiotto della villa comunale

NICO AURORA

Incendio di natura dolosa. Dato alle fiamme un materasso dove dorme un senza fissa dimora

TRANI - Non si potrà mai accertare un nesso di causa-effetto, ma il caso ha voluto che, soltanto a pochi giorni di distanza dalla diffusione di video e immagini riguardanti l’occupazione del gabbiotto del custode del cantiere della villa comunale, lo stesso sia stato distrutto da un incendio doloso.

È accaduto l’altra sera, intorno alle 21, quando da più parti i passanti del lungomare e i residenti della zona hanno notato delle fiamme alte levarsi nei pressi della balconata di levante dei giardini pubblici: proprio dove si trova il piccolo prefabbricato, quasi del tutto abbandonato e utilizzato da un senza fissa dimora per dormirci. Per fortuna l’uomo non era lì.

Che l’incendio sia stato di natura dolosa si è accertato al termine delle operazioni di spegnimento del rogo, nato incendiando il materasso su cui quella persona dormiva. Che però non fosse lì lo hanno confermato anche gli operatori del Pronto intervento sociale - che spesso si prendono carico dell’uomo -, giunti sul posto dopo Polizia locale, Carabinieri e Vigili del fuoco.

Non è ancora dato conoscere se si aprirà un fascicolo in merito a quanto accaduto.

ABBANDONO E RITARDI Di certo si apre una ulteriore riflessione sulla presenza di un cantiere fantasma nei giardini pubblici, anticipato da un cartello che oggi suona davvero beffardo: «Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per migliorare la villa comunale». In realtà il disagio l’ha provocato proprio l’abbandono quasi totale del cantiere da parte dell’impresa Favellato, che ha vinto la relativa gara d’appalto dei lavori. Specie dal viale centrale della villa non serve scavalcare o arrampicarsi, ma basta aggirare le recinzioni mobili o le transenne. Il cronista, per fotografare il gabbiotto, ha seguito un percorso aperto dal lato del bar, fermandosi alle transenne.

L’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco, Fabrizio Ferrante, ha fatto sapere che il Comune ha avviato degli accertamenti ed una contestuale interlocuzione con l’impresa esecutrice per conoscere i motivi dell’allontanamento da cantiere e dalla sua possibile, omessa custodia. In ogni caso non si ha ancora notizia di formali contestazioni da parte dell’ente.

È anche vero che la Favellato, a sua volta non si è trovata nelle condizioni di procedere con i lavori perché il Comune, dal canto suo, è rimasto a lungo nell’attesa di un parere di Arpa Puglia, prima, e Regione, poi, in merito alla natura dei ciottoli da utilizzare e della diga sotto la superficie dell’acqua a protezione del muraglione aggredito dal moto ondoso.

IL DANNO D’IMMAGINE In un caso e nell’altro, però, questo degrado sotto agli occhi di tutti si sarebbe dovuto assolutamente evitare, insieme con l’apprensione per l’incendio dell’altra sera e l’inevitabile danno di immagine di quello che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della città quale, appunto, la gloriosa villa comunale. 

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