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Barletta, valori anomali: «Allarme inquinamento»
La denuncia: Comune e Regione facciano chiarezza. Il comitato rivela lo sforamento dei limiti del pm 2.5 e pm 10 e il mancato funzionamento di alcune centraline
BARLETTA - Questione ambientale e polveri sottili a Barletta: insorge il «Comitato Operazione Aria Pulita» in merito ai limiti di legge riconducibili a diversi agenti inquinanti, tra cui il pm 10 ed il pm 2.5 relativi alla centralina in zona Ipercoop.
Ma non solo. Infatti l’avvocato Michele Alfredo Chiariello, vicepresidente del Comitato, ha indirizzato – attraverso una Pec una richiesta di chiarimenti al sindaco Cosimo Damiano Cannito e all’assessore all’Ambiente Giuseppe Cosimo Damiano D’Alba.
Chiariello inoltre fa presente che «anche nello scorso mese di Gennaio (in particolare per i giorni 11- 17-18-19-20, ma nel 2023 altre decine di volte) non risultano pubblicati sul sito Arpa Puglia alcuni valori riconducibili a diversi agenti inquinanti, tra cui il pm 10 ed il pm 2.5, relativi alla centralina in zona Ipercoop. Data per condivisa, e scontata, la importanza della pubblicazione di questi dati, in particolare quelli relativi alle polveri sottili, in una zona dove insediamento industriale e residenziale sono un’unica cosa, ancora – a distanza di anni e molteplici richieste – non sono state chiarite, a livello istituzionale, le motivazioni di queste frequenti omissioni ingiustificate».
Aggiunge il legale: «Unico riscontro, sul punto, è stato fornito dall’Arpa, con una comunicazione a firma del direttore scientifico, ing. Vincenzo Campanaro e del direttore generale, avv. Vito Bruno, con la quale la mancata pubblicazione dei dati veniva attribuita “da sommarie verifiche effettuate in loco all’interruttore magnetotermico nel quadro elettrico che alimenta il mezzo mobile”. Tuttavia a prescindere dalla circostanza che tale anomalia colpisca la rilevazione solo di alcuni agenti inquinanti, piuttosto che altri e che tale interruttore costi pochi euro (all’incirca quanto un gelato) sorprende come tale problema continui a verificarsi, da anni, senza soluzione alcuna, anche tenendo conto della convenzione, onerosa, stipulata con il predetto Ente regionale per la rilevazione e pubblicazione di tali dati».
Chiariello precisa: «Nelle giornata del 26 e 27 gennaio è stato rilevato un doppio superamento del limite di legge del Pm 2.5 e valori soglia al limite per il Pm 10, in un contesto urbanistico promiscuo tra insediamento industriale e quello residenziale, con scuole, asili ed altri centri di attività nelle immediate vicinanze, nei quali è doveroso garantire la salubrità dell’aria, della qualità dell’ambiente e della salute della cittadinanza, di cui il sindaco Cannito è custode, per legge, oltre che per mandato politico».
Inoltre, aggiunge l’avvocato Michele Cianci che «il 20 dicembre dello scorso anno dal portale ufficiale della Buzzi Unicem si rileva uno sforamento delle emissioni dal forno di cottura del clinker. In particolare, un agente inquinante, il Nox (cioè l’unione tra monossido di azoto No e del biossido di azoto No2) è stato rilevato di quasi 50 punti oltre il limite soglia».
La richiesta finale di Ciani e Chiariello: «Chiediamo al sindaco Cannito e all’assessore D’Alba di vigilare come previsto dalla legge in virtù delle loro cariche istituzionali al fine dai far comprendere ai cittadini cosa continua ad avvenire in campo ambientale per tutelare la salute di tutti ed in particolare dei bambini già sottoposti al monitoraggio delle unghie dal quale emergono dati preoccupanti. A tal proposito attendiamo risposte chiare durante la prossima seduta di consiglio comunale monotematica sull’ambiente».