barriere architettoniche
Trani, scivolo «a metà» per un disabile: «Così è un disagio per tutti»
Un cittadino attende i lavori per l’abbassamento del marciapiede
TRANI - Un lavoro che potremmo definire banalmente “a metà”, ma che sta recando non pochi disagi. Parliamo della situazione riguardante Raffaele Lavacca, cittadino tranese ormai da sei anni alle prese con un raro problema alle gambe che ne ha portato all’amputazione nel 2021, e delle difficoltà all’apparenza più semplici come ad esempio salire e scendere dalla macchina sotto casa sua. Dopo l’apposizione di cartello e segnaletica orizzontale per delimitare un posteggio per disabili, infatti, c’è stata anche la realizzazione di un progetto integrato che permettesse di creare in via Maiorano, davanti al civico 67, un abbassamento del livello del marciapiede per consentire di scendere e salire dalla vettura a Raffaele Lavacca. Ma lo scivolo, di fatto, non c’è. Raffaele è costretto così a vivere una condizione complessa, nonostante a dicembre scorso, dopo una lunga raccolta fondi ed un importante investimento personale è arrivata la svolta con due protesti tecnologicamente avanzate per cui continua la riabilitazione e per cui comunque restano i tanti disagi quotidiani.
«Per me è un disagio enorme - racconta Lavacca -. Di cadere sono caduto. Ma per fortuna quella volta c’è stata una persona che era di passaggio e mi ha aiutato». «Noi stiamo arrecando disagio anche ad altra gente perché le macchine che passano in questa via si devono fermare perché io non posso parcheggiare la macchina in maniera regolare, devo allontanarmi dal marciapiede - aggiunte Luciana Di Leo, moglie di Raffaele -. E quindi creo un disagio per almeno 5 minuti, creando code e confusione. Oltre al creare disagio a me stessa, immaginate quando piove o c’è maltempo. La rabbia è tanta perché stiamo parlando di un piccolissimo lavoro». A complicare tutte le operazioni c’è anche un asfalto completamente disconnesso e con buche anche profonde, un marciapiede molto alto e disconnesso in diversi punti oltre alla presenza di uno scivolo assolutamente censurabile a distanza di pochi metri visto che presenta uno scalino complicatissimo da superare. Tutti problemi che sarebbero stati risolti in poco tempo con il progetto già messo nero su bianco a maggio scorso e validato dal Comune di Trani ma mai realizzato.
«Sono passati sette mesi da quando abbiamo fatto questa richiesta, approvata, e quindi a noi lecita - spiega ancora Luciana -. Mi chiedo come mai questo lavoro non sia stato ancora fatto. E non parliamo di una grande lavoro. Qui siamo difronte al disagio di un essere umano che non ha due gambe e che ha difficoltà a camminare con quelle nuove, per quanto tecnologiche possono essere. Stiamo vivendo grossi problemi. Se mio marito cade e si fa male, non saprei come comportarmi. Abbiamo bisogno di questo scivolo, altrimenti saremmo costretti a chiuderci in casa per non correre rischi», conclude la moglie di Raffaele. Ora l’appello è a far presto specialmente in questa stagione invernale che è ancora più complessa a causa del cattivo tempo. Diventa sempre più difficile uscire di casa anche solo per una passeggiata. «Chiedo solo di fare il più presto possibile - aggiunge Raffaele -. Attendo da maggio, ora basta. E’ un’urgenza».