sanità

Via al parto indolore nelle unità di ostetricia degli ospedali della Bat

DAVIDE SURIANO

Da lunedì a Barletta, Andria e Bisceglie la tecnica analgesica. Il dott. Rizzi: «Non è una alternativa al parto naturale ma un modo diverso di vivere il parto naturale, per lenire il dolore»

ANDRIA - Dal 2 ottobre 2023, anche nella provincia di Barletta-Andria-Trani, si potrà partorire senza dolore. La Asl Bt ha annunciato che nelle unità operative di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali “Mons. Dimiccoli” di Barletta, diretto dal dott. Piero Lalli, “Bonomo” di Andria, diretto dal dott. Beniamino Casalino, e “Vittorio Emanuele II” Bisceglie, diretto dal dott. Jimmy Triglione (punti nascita della sesta provincia pugliese) partirà ufficialmente la tecnica del parto in analgesia, per chi ne farà richiesta.

Un metodo che ridurrà sensibilmente i dolori del travaglio. I dettagli sono stati presentati ieri mattina ad Andria, presso la sede di via De Gasperi. «Il parto indolore non è una alternativa al parto naturale - ha spiegato Luigi Rizzi, Anestesista e referente aziendale della Partoanalgesia - è un modo diverso di vivere il parto naturale. L’analgesia, l’uso cioè di tecniche o farmaci per lenire il dolore, eseguita durante le fasi di travaglio, aiuta la partecipazione serena alla nascita del proprio figlio. Le mamme sentiranno meno il dolore e potranno comunque collaborare meglio coi medici nelle delicate fasi del parto». Per arrivare a questo risultato, il personale medico della Asl Bt è stato adeguatamente formato. «Partorire senza dolore è un diritto delle donne che garantiremo già da lunedì prossimo in totale sicurezza sui tre presidi ospedalieri - ha aggiunto Tiziana Dimatteo, Direttrice Generale Asl Bt - l’avvio del parto indolore su tutta la Asl è il risultato di un importante lavoro organizzativo e di formazione che ha coinvolto le unità operative di Anestesia e Rianimazione, le Pediatrie e le Ostetricie». La formazione del personale si è svolta tra “Gemelli” di Roma e San Giovanni Rotondo. «Scusate il ritardo», ha aggiunto il direttore sanitario Alessandro Scelzi. Il parto in analgesia, infatti, è previsto nell’ambito del Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Fondamentale il sacrificio del personale attuale della Asl nel coprire le assenze di coloro che si sono sottoposti alla formazione.

«Partiamo in sicurezza - ha detto Scelzi - il parto indolore va gestito correttamente già nella fase di verifica delle condizioni delle donne che intendono avvalersene, e poi nelle fasi più delicate del parto. Tutto il personale sanitario ha ricevuto la formazione necessaria per avviare questa fondamentale attività. Un ringraziamento a tutti coloro che si sono spesi per arrivare a questo risultato. Ricordiamo che i medici sono pochi. Durante i periodi di formazione il personale è stato in grado di coprire le assenze». La donna che intende avvalersi della possibilità di partorire senza dolore verrà inviata ad una visita anestesiologica intorno alla 36^ settimana di gravidanza: la visita prevede una valutazione dello stato di salute della donna e la rilevazione di eventuali controindicazioni ginecologiche o ostetriche. Il colloquio con l’anestesista è un momento importante di informazione sull’analgesia e su come viene eseguita durante le fasi di travaglio. Con l’arrivo della tecnica indolore l’obiettivo è anche quello di non far allontanare le neo mamme in altre città pugliesi.

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