I nuovi furbetti

Barletta, ecco la truffa dello scontrino: incassi riscossi, sulla carta «zero»

Linda Cappello

L'evasione scoperta grazie ai controlli della Guardia di Finanza. Il comandante Cassano: «Manca la cultura della legalità»

BARLETTA - Lo scontrino, questo sconosciuto. Perchè ancora oggi, anche lasciandosi ormai alle spalle le difficoltà della pandemia, sembra che qualche commerciante non abbia perso il «vizietto». Una minima parte, per carità, ma questo malcostume non sembra essere stato sconfitto.

Ed ecco che i militari della Guardia di Finanza (in particolare il gruppo di Barletta, le compagnie di Andria e Trani e la tenenza di Margherita di Savoia) hanno posto in essere un servizio su larga scala, finalizzato proprio al contrasto dell’evasione fiscale. Un fenomeno che spesso si intensifica nel periodo estivo, complice il costante flusso di turisti nelle località balneari.

Accanto alle classiche “dimenticanze”, c’è un’altra insana abitudine, fortunatamente riscontrata solo in casi sporadici. Una sorta di «truffa dello scontrino»: il servizio viene regolarmente erogato o il prodotto venduto, ma senza che il cliente se ne accorga il commerciante effettua uno storno totale: ed ecco che il documento fiscale è pari a zero.

Una tecnica che funziona proprio perchè la maggior parte dei cittadini non hanno la premura di controllare nell’immediato il contenuto dello scontrino, che viene subito gettato o nella migliore delle ipotesi messo in tasca.

«Sono casi piuttosto rari - commenta il comandante provinciale Pierluca Cassano - ma abbiamo ritenuto opportuno far conoscere alla cittadinanza questo tipo di fenomeno nella speranza che possa fungere da deterrente».

Da qui l’appello ai commercianti, perchè tengano condotte di maggior rigore: «Il cittadino deve capire che lo Stato deve far fronte alle spese: minori sono le entrate - complice l’evasione - maggiore sarà la pressione fiscale. È questo il concetto che tutti dovrebbero comprendere. Fra risparmio fiscale ed evasione c’è un confine netto che non dovrebbe essere mai superato. La gente, poi, deve tenere ben presente che ha tutto il diritto di chiedere lo scontrino al commerciante».

E ancora: « Il programma del Pnrr prevede che le amministrazioni riducano la propensione all’evasione delle imposte del 5 per cento nel 2023 e del 15 per cento nel 2024. È anche una questione di credibilità al cospetto dell’Europa, se vogliamo davvero essere competitivi».

Gli interventi dei finanzieri hanno riguardato diverse tipologie di attività, fra cui bar, ristoranti, esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ma anche gelaterie e professionisti per la cura della persona.

«Si tratta di un’attività mirata - precisa il colonnello - abbiamo incrociato i dati delle banche dati tributarie con il classico servizio di osservazione».

In un caso, a Trani, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno riscontrato che per ben cinque volte un negozio di alimentari non aveva emesso lo scontrino».

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