A Bisceglie
DigithOn, Crosetto: «Vannacci? Non parlo dei dipendenti della Difesa ma lo riceverò e gli dirò ciò che penso»
Il ministro della Difesa a margine di un incontro inserito nel cartellone di DigithOn, la maratona digitale in corso nel Nord Barese
BISCEGLIE - «Non parlo dei dipendenti della Difesa. Ne ho tantissimi». Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine di un incontro inserito nel cartellone di DigithOn, la maratona digitale in corso a Bisceglie, nel nord Barese, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento su un possibile interesse della Lega per il generale Vannacci che - secondo alcune indiscrezioni - potrebbe essere candidato alle europee dal partito di Salvini. Vannacci è finito al centro delle polemiche per alcuni contenuti di un suo libro ritenuti xenofobi e razzisti.
Il generale Vannacci «ha chiesto di essere ricevuto, lo riceverò, dirò a lui che cosa penso di questa vicenda». Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto dal palco di Digithon a Bisceglie replicando alla richiesta del militare che ha chiesto di incontralo per «motivi personali». «Se è un vero militare ha capito che l’unico che ha agito da militare è il ministro», ha continuato.
«Io mi auguro che ci sia una svolta fondamentale sulla situazione ucraina, che raggiungiamo finalmente un accordo di pace che possa consentire all’Europa di concentrarsi anche su altri problemi», ha aggiunto Crosetto commentando le dichiarazioni che il presidente ucraino Zelensky ha diffuso attraverso il proprio canale Telegram. Zelensky confida nel ruolo decisivo dell’Italia che il prossimo anno guiderà il G7. «L'Ucraina deve avere di nuovo la vita che ogni popolo si merita», ha sottolineato il ministro.
POLITICA E MAGGIORANZA
«Mi pare non ci sia alcun problema». Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha replicato ai giornalisti che a Bisceglie stasera gli hanno chiesto di commentare le possibili frizioni nella maggioranza dovute alla scelta del premier Giorgia Meloni di affidare la guida del comitato interministeriale per la sicurezza al sottosegretario Alfredo Mantovano, escludendo formalmente il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
«Il problema - ha evidenziato - è semmai quello di fare politiche sull'immigrazione a medio e lungo termine e non affrontare» i flussi migratori «sempre come un’urgenza», ha continuato il ministro spiegando che «il lavoro che si sta facendo in Africa è il presupposto per questo».
«L'Africa e il futuro dell’Africa saranno fondamentali per l'Europa - ha proseguito - l’Europa fa 450 milioni di abitanti e ne farà 450 milioni tra vent'anni, l’Africa tra vent'anni avrà due miliardi e mezzo di abitanti: bastano queste due cifre per capire quanto, per l’Europa, diventa importante che l’Africa stessa produca al proprio interno la capacità di sfamare e di dare lavoro, di dare ricchezza. Tanto più che è il continente più ricco del mondo».
La cybersicurezza «è fondamentale come lo è qualsiasi evoluzione tecnologica perché le minacce si sviluppano utilizzando la tecnologia. E quindi la Difesa deve difendersi sviluppando in modo ancora superiore, la tecnologia».
In Italia in termini di cybersicurezza «siamo messi abbastanza bene - sottolinea - perché abbiamo investito molto» anche se, ha continuato Crosetto, «stiamo rincorrendo sulla cyber una perdita di tempo che c'è stata nel passato perché all’inizio l’intera Europa non hai capito quanto fosse diventata fondamentale». "Stiamo recuperando terreno in modo molto veloce», ha concluso.
«Non si è parlato di quello all’ultima riunione» dei ministri della Difesa dell’Unione europea. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se con l’aumento lineare delle spese militari per i Paesi europei si rafforza la difesa dei 27. «Di quello - ha continuato Crosetto - si parla alla Nato». Il ministro è a Bisceglie ospite di Digithon.
Crosetto è poi intervenuto su quanto accaduto sulla linea ferroviaria Torino - Milano sul cantiere di Brandizzo, dove cinque operai sono morti dopo essere stati travolti da un treno.
«C'è una catena che ci unisce, che è invisibile, in cui anche la nostra sopravvivenza dipende dalla responsabilità con cui qualcun altro fa il suo lavoro. E il tema dell’incidente di ieri è il modo con cui qualcun altro ha svolto il suo lavoro che era quello di far sì che queste cinque persone potessero farlo in sicurezza».
«Il tema è che la vita di ognuno di noi è drammaticamente legata, anche senza volerlo, alla responsabilità di altri e alla responsabilità con cui qualcun altro, che non conosciamo e che non non conosceremo mai, svolge il suo lavoro», ha precisato il ministro evidenziando che si tratta di «un tema ancora più profondo perché, vedete, io oggi ho letto di inasprire le pene di chi sbaglia». «Abbiamo visto mille volte fissare regole - ha proseguito - dare disciplinari che non bastano perché in questo caso, magari, c'erano le regole. E quindi non basta un’assunzione collettiva di responsabilità, bisogna dire: ognuno che svolge il proprio lavoro da cui dipende qualcun altro deve svolgerlo sempre, in ogni caso con responsabilità». «Io - ha concluso - vorrei che una volta tanto si facesse meno demagogia e che si lavorasse per studiare un metodo per affrontare queste cose».
«Il due per cento non è una discussione parlamentare italiana, è una condizione per far parte della Nato. Per cui il tema è: qualcuno vuole uscire? Posso trovare sia esoso quello che mi chiede il circolo tennis per iscrivermi ma se voglio giocare a tennis mi iscrivo altrimenti smetto. Se qualcuno pensa che una richiesta fatta dalla Nato sia inaccettabile per l’Italia, deve avere il coraggio per il passaggio conseguente» che è «allora io esco, capendo quello che significa». Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato da Myrta Merlino nell’ambito di DigithOn, la maratona digitale in corso a Bisceglie, nel nord Barese, rispondendo alla domanda sulla possibilità di rivedere l’investimento del 2% sul Pil per le spese militari. «È legittimo politicamente, ma non posso fare il discorso a metà», ha continuato.