La storia

Trani, nella villa comunale aggressione sventata a colpi di karate

Nico Aurora

Un uomo ha salvato un giovane da un pestaggio, già circondato da un gruppo di ragazzi che si sono poi dati alla fuga

TRANI - Intervenuto con successo, per disperdere i protagonisti di un’aggressione che sarebbe potuta sfociare anche in un accoltellamento, grazie ad un senso di responsabilità e cittadinanza attiva, unito alla conoscenza delle arti marziali. Trani ringrazia il suo nuovo cittadino coraggioso, ma la domanda nasce spontanea: se non ci fosse stato lui cosa sarebbe accaduto? Infatti, come già troppo frequentemente avviene durante tali episodi, l’amara consuetudine è che ci si giri dall’altra parte o, peggio ancora, si filmi con il telefonino quello che accade e senza neanche chiamare le forze dell’ordine. Ma c’è anche un’altra domanda, forse la più importante: la sicurezza a Trani a che livello è?

Sono questi gli interrogativi e considerazioni legittime che sembrano emergere all’indomani della divulgazione della notizia di un episodio di cronaca avvenuto alcune sere fa in villa comunale, ma di cui si è avuta conoscenza soltanto nelle ultime ora attraverso i commenti social (in calce ad un’altra notizia) da parte della moglie del cittadino eroe. Ma il signor Michele Bari - questo il suo nome e cognome -, non vuole definirsi tale, quanto piuttosto «un cittadino che ha fatto il suo dovere», si limita a chiarire al cronista insieme con il racconto di quanto accaduto.

«Erano le 23.15 circa di lunedì scorso - riferisce Bari -, da lì a poco la villa avrebbe chiuso ma c’era ancora tanta gente e soprattutto famiglie. Io, con la mia, mi trovavo nell’area del parco giochi e c’erano anche molti bambini. Eravamo lì, tutti tranquilli, ma ad un tratto la nostra attenzione fu richiamata da urla: un giovane, circondato da amici, stava aggredendo un coetaneo, poco più che diciottenne, colpendolo ripetutamente con pugni e calci nello stomaco anche dopo che era finito per terra».

A quel punto Michele entrava in scena e con poche, ma risolutive manovra di difesa personale, bloccava l’aggressore proprio quando aveva sfilato dalle tasche un punteruolo. Il responsabile, insieme con i sodali che fino a quel punto l’avevano incitato a colpire, si dava così alla fuga gettando il punteruolo in mare mentre l’aggredito, rialzatosi dopo le botte prese, ringraziava l’uomo per l’intervento in sua difesa.

«La prima cosa che feci dopo che quei ragazzi erano fuggiti - racconta Michele - fu sincerarmi delle condizioni di salute del malcapitato. Mi disse solo di essere molto spaventato, ma di stare bene e che non sarebbe servito chiamare il 118. Gli chiesi cosa avesse eventualmente detto per scatenare la furia dell’aggressore e lui mi rispose di non avere neanche aperto bocca, quindi probabilmente è bastato uno sguardo male interpretato per scatenare la violenza».

Da lì a poco giungeva sul posto la guardia giurata che si trovava all’ingresso della villa comunale, sicuramente chiamata da qualche astante, ed a stretto giro i Carabinieri a loro volta informati dalla vigilanza. «Non sono a conoscenza di ulteriori dettagli - fa sapere il cittadino -, ma io stesso sono ancora spaventato sia per l’episodio in quanto tale, sia per la facilità con cui queste scene si ripetono sempre più frequentemente e vedono coinvolti ragazzini, anche minorenni. C’è un problema educativo di fondo - riflette Michele -, ma servono sicuramente più controlli. Fa piacere che la villa sia presidiata da una guardia giurata armata, ma probabilmente siamo già arrivati al punto che ne servano almeno un paio, perché non potrà andare sempre bene come in questa occasione, in cui fortunatamente ero presente al posto giusto nel momento giusto».

«Il Comune dovrebbe impegnare parte delle sue risorse in un grande piano di investimento in sicurezza - commenta a sua volta l’ex consigliere comunale Maria Grazia Cinquepalmi. Dovrebbe provvedere ad installare sistemi moderni di videosorveglianza, collegati ad una stanza di controllo che monitori e permetta alle forze dell’ordine di intervenire in tempo reale. Oggi ci sono molte zone prive persino di normali telecamere e, quelle esistenti, neanche sappiamo se siano tutte funzionanti. La Polizia locale dovrebbe collaborare con la Prefettura per ottenere un capillare e costante presidio del territorio. Anche l’illuminazione di strade e parchi è importante e non deve essere trascurata: oggi molti siti e le stesse strade centrali della città sono buie o male illuminate. La sicurezza, come l’ordine e la pulizia - conclude Cinquepalmi - deve essere considerata un bene comune ed avere priorità su tutto».

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