Ambiente

Trani, verde pubblico: pronti duemila nuovi alberi

Nico Aurora

La città si rifà il look: il nuovo concessionario raddoppierà il numero delle essenze arboree

TRANI - Duemila nuovi alberi da piantare, a fronte di 958 da abbattere. È questo lo scenario cui va incontro il verde pubblico in città, a seguito degli ultimi spiacevoli episodi che hanno visto pini cadere prima in via Zara e poi, soprattutto, in via Malcangi senza peraltro determinare conseguenze in danno delle persone. Troppo altro, però, è il rischio che possa accadere di nuovo e che non possa andare sempre bene come finora è accaduto. E allora, alla luce della relazione di un agronomo già depositata agli atti e della disponibilità del nuovo concessionario del servizio di manutenzione del verde pubblico a sostituire e raddoppiare il numero delle essenze arboree che eventualmente verrebbero tagliate, l’orientamento è proprio quello di operare tale svolta, che però non mancherà di destare interrogativi e polemiche.

Di questo si è parlato nei giorni scorsi, nel corso di una riunione della riconvocata Consulta ambientale, che da tempo non si sedeva intorno ad un tavolo. Lo ha fatto mercoledì scorso, però, proprio per trattare di questo progetto e delle prospettive relative al verde pubblico. L’organismo è composto dal sindaco, Amedeo Bottaro, dal neo assessore all’ambiente, Leo Amoruso, e dai rappresentanti di numerose associazioni ambientaliste e portatrici di interessi collettivi, fra cui citiamo Legambiente, Oikos e Comitato bene comune. Detto questo, manca ancora agli atti il verbale della riunione della commissione, ma da quello che si apprende dall’assessore ai lavori pubblici con delega al verde pubblico, Fabrizio Ferrante, che ha altresì partecipato alla riunione, «si è trattato di un incontro interlocutorio in cui l’amministrazione comunale - spiega Ferrante - ha illustrato ai convenuti lo stato dell’arte di un verde pubblico ormai disallineato rispetto allo sviluppo che la città ha avuto negli ultimi decenni».

Basti pensare ai pini lungo via Malcangi, via De Gemmis e via Martiri di Palermo, strade che prima erano extraurbane e che successivamente hanno invece conosciuto uno sviluppo urbanistico ed edilizio notevole, per effetto del quale i pini sono diventati un elemento di grave interferenza sulla viabilità e quindi per la pubblica incolumità. Le radici, sempre più estese e sollevate, hanno distrutto marciapiedi e sedi stradali, le folte chiome oscurato fortemente la pubblica illuminazione, i posizionamenti sono diventati essi stessi un grave motivo di rischio per la circolazione veicolare. Inoltre, a causa di una disattenta manutenzione periodica, moltissimi alberi in città paiono ormai irrecuperabili. Nella relazione rilasciata dall’agronomo, Giovanni Battista Guerra, ed allegata al bando per l’aggiudicazione del servizio di manutenzione triennale del verde pubblico, si parla di 958 alberi da abbattere, di cui 852 definiti più esattamente «malati»: 277 pini; 176 ailanti; 102 ligustri; 47 tamerici; 34 oleandri; 40 robinie. Quelli messi peggio sono i pini di via Borsellino (57), piazza Gradenigo (26) e viale De Gemmis (4). Inoltre ci sono situazioni di inadeguatezza dei siti che ospitano alcuni alberi, fra marciapiedi stretti e danni da innalzamento delle radici, come ad esempio in via Vecchia Corato e via Orazio Palumbo. La parte restante degli arbusti da bollino nero, tutti da tagliare con urgenza perché disseccati, fra 79 alberi e 27 palme.

Molti degli alberi «malati», in realtà, possono essere recuperati con appositi trattamenti. Ma adesso l’obiettivo dell’amministrazione comunale è capire, anche sulla base di relazioni che rilasceranno gli altri uffici, a cominciare dalla Polizia locale, quanti di questi alberi si dovranno ugualmente abbattere costituendo un oggiettivo ostacolo e quindi pericolo per la pubblica incolumità. Peraltro, come detto, la ditta De Grecis, che si è aggiudicata la manutenzione del verde pubblico per tre anni, ha dato la disponibilità a piantare 2000 nuove essenze in prossimità degli alberi da tagliare e non sempre esattamente al loro posto. Questo sia per la difficoltà di estirpare le radici, sia per individuare nuovi e più idonei alloggiamenti ai fini della sicurezza stradale. In questo caso, per essenze arboree, si intendono In primo luogo alberi diversi dai pini e pertanto più consoni ad ambienti prettamente urbani. In secondo luogo alberi giovani, destinati a crescere con gli anni con l’impegno a manutenerli costantemente, a differenza di quanto purtroppo non accaduto con i precedenti. Il dottor Guerra, che contestualmente rilasciò il censimento del verde pubblico, raccomandò «un piano del verde comunale con l’obiettivo di avere una “città verde“, sostenibile sia per qualità, sia per contenimento/razionalizzazione dei costi di gestione.

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