La decisione

Andria, resta in carcere il compagno violento arrestato dopo un video sul web

Redazione Bat

L’assessore Di Leo: «Ormai è emergenza anche da noi. Alle donne dico di denunciare»

ANDRIA - E’ una triste vicenda che continua a scuotere l’opinione pubblica in città. Consapevole che non si tratta dell’unico caso ma che, invece, la violenza fra le mura domestiche è più che diffusa come strumento per mettere fine ai diverbi, la comunità andriese è provata dalla notizia degli ultimi giorni.

I FATTI - Un giovane andriese è stato posto in stato di fermo nella notte di lunedì scorso con l’accusa di violenza contro la sua compagna e madre del suo bambino. Maltrattamenti in famiglia pluriaggravati e lesioni gravissime: è l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani nei confronti del giovane, che ha emesso il decreto di fermo dopo circa un mese di indagini svolte dalla Squadra Mobile di Barletta Andria Trani.

Giovedì si è svolta l’udienza di convalida che ha lasciato il giovane in carcere. Difficili le indagini che hanno “attraversato” la vita dei due giovani, partite dopo l’ultimo episodio di violenza che aveva portato la giovane a fare ricorso alle cure dei sanitari. È stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico con l’asportazione della milza. Dalla notizia di reato gli inquirenti hanno fatto partire le indagini, che hanno portato ad ascoltare anche la donna.

E’ con lei che hanno ricostruito gli ultimi episodi, i più cruenti. Ma anche l’epilogo, la fine di una spirale di violenza che li aveva coinvolti entrambi nel corso degli anni. Tra l’altro, dopo l’accaduto, i due giovani dopo la convalescenza avrebbero ripreso a frequentarsi. Fino alla notte in cui lui è stato portato via, ignaro di quanto stava accadendo. Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza e di individuare il concreto pericolo di fuga del giovane, secondo gli inquirenti. Gli elementi raccolti hanno spinto il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, Giovanni Lucio Vaira, ad emettere nella notte di lunedì 5 giugno il decreto di fermo dell’indiziato dei delitti in questione, subito eseguito dalla Squadra Mobile di Barletta Andria Trani.

L’altro ieri, l’udienza di convalida da parte del Pubblico Ministero, alla presenza dell’avvocato De Pascalis. Il giovane avrebbe raccontato la sua versione dei fatti, pur ammettendo gli episodi. All’esito, il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il giovane.

REAZIONI - «La violenza di genere è un’emergenza, anche nel nostro territorio. Alle donne che subiscono violenza dico: denunciate!». E’ questo il monito lanciato dall’assessore alle pari opportunità Viviana Di Leo, sull’onda emotiva che sta colpendo tutti dopo le ultime tragiche notizie che riguardano ancora una volta le donne. Ultimo, il caso di Andria.

«La violenza di genere, purtroppo, è dilagante. È trasversale: da nord a sud, dai giovani agli adulti. È un fenomeno sistemico della nostra società che raggiunge picchi di attenzione dell’opinione pubblica solo quando sfocia nella violenza più grave: il femminicidio, ma che è presente costantemente. La violenza di genere, però, ha varie sfaccettature e non sempre emerge. Ai dati e fatti preoccupanti dei casi emersi, ce ne sono altrettanti di casi sommersi. A volte perché le donne vittime di violenza temono di denunciare, altre volte perché non sempre le violenze minori vengono riconosciute. Ma le violenze psicologiche, sessuali, economiche, verbali, fisiche sono un forte campanello d’allarme che non può essere ignorato, perché spesso sfociano nell’atto più grave e irreversibile: il femminicidio. In questo panorama, la politica cerca di fare la sua parte, nonostante ci sia sempre qualcuno che minimizza il fenomeno o non si interessa dello stesso, girandosi dall’altra parte. La violenza di genere, però, è chiaramente un’emergenza nei confronti della quale nessuno dovrebbe essere indifferente. Alle donne che subiscono silenziosamente dico: denunciate! Non abbiate timore di chiedere aiuto. Non temete le conseguenze a breve termine e pensate all’effetto a lungo termine: riprendere la propria vita in mano con l’aiuto di chi con esperienza e soprattutto umanità è pronto a sostenervi. Andria, in questo, ha una rete che funziona a cui vi prego di rivolgervi». 

Privacy Policy Cookie Policy