il caso

«Nella sede del Don Uva di Bisceglie prestazioni svolte secondo le direttive»

Massimiliano Scagliarini

In relazione all’articolo «Ispezione al Don Uva di Bisceglie: «Non c’è abbastanza personale», riceviamo questa nota dalla società Universo Salute

In relazione all’articolo «Ispezione al Don Uva di Bisceglie: «Non c’è abbastanza personale», pubblicato venerdì, riceviamo questa nota dalla società Universo Salute.
Il controllo effettuato dalla ASL presso le sedi di Bisceglie e Foggia di Universo Salute ha fornito dati incontrovertibili: superati con 2200 ore di assistenza gli standard regionali previsti. Di più: quelle 2200 ore sarebbero il doppio se confrontate con i parametri precedenti. Se esiste un dato di apparente carenza nelle prestazioni fisioterapiche, pari a circa 300 ore, non è dovuto a una carenza di personale, ma a una precisa scelta assistenziale operata dai vertici sanitari aziendali che riguarda essenzialmente i cosiddetti pazienti ortofrenici che necessitano di trattamenti specifici che non sono annoverabili nelle categorie tradizionali e quindi richiedono più ore di assistenza a carattere assistenziale rispetto a quello fisioterapico.
Il paziente ex istituto ortofrenico, infatti, ha bisogno più che di fisioterapia di una costante assistenza infermieristica e sociosanitaria in tutte le fasi della giornata e in tutte le attività da lui svolte. Il paziente ex istituto ortofrenico non è un paziente «standard», è un paziente complesso, pluripatologico, che si differenzia da ogni altro suo simile costituendo un caso a sé. In presenza di un’assistenza così poderosa offerta in termini di personale e dunque ore di lavoro è gravemente scorretto offrire una rappresentazione distorta della realtà. I dati che dalla Asl BAT sono stati recapitati in Regione Puglia sono infatti la testimonianza di un lavoro di squadra eccellente e un’opera meritoria svolta dai dipendenti di Universo Salute al servizio dei pazienti, dei loro familiari e della comunità tutta.
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La relazione ispettiva della Asl Bat dice esattamente ciò che la Gazzetta ha brevemente raccontato: nella sede del Don Uva di Bisceglie è stato rilevato un deficit di ore di assistenza, tutt’altro che «apparente», per alcune figure professionali, che in base alle norme in vigore non è compensabile con le «eccedenze» in altre aree. L’azienda, che più volte non ha risposto alle nostre richieste di chiarimenti, potrà far valere le sue controdeduzioni domani, nelle sedi opportune, ma il dato nodale resta quello da noi rappresentato.

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