Urbanistica

Trani, «Basta con le demolizioni continue, è ora di intervenire»

Nico Aurora

Sul piede di guerra il Comitato di quartiere lungomare Cristoforo Colombo. Sollecitato un incontro con il sindaco Bottaro «per chiarire i dubbi di tanti cittadini spaventati da quanto sta accadendo»

TRANI - «Le demolizioni continuano quasi nell’indifferenza generale e, a breve, potrebbe arrivarne un’altra, quella dell’ex ristorante “Due ghiottoni”, che potrebbe scrivere un’altra triste pagina di storia urbanistica sul nostro lungomare».

È questo il senso della nota rilasciata dall’avvocato Edoardo Donno, presidente del Comitato di quartiere lungomare Cristoforo Colombo - via Malcangi, all’indomani dell’avvenuta demolizione dello stabile che ospitava l’ex ristorante «Falcone», ubicato presso la stessa panoramica. La moltiplicazione delle demolizioni di stabili e ville in quell’area sta notevolmente preoccupando i residenti ed il comitato che li rappresenta, poiché al loro posto stanno sorgendo sistematicamente palazzi che sembrerebbero sottrarre spazi e vista del mare.

Partiamo dall’ex Falcone. Al suo posto, secondo quanto si legge nel permesso di costruire rilasciato dal Comune di Trani l’8 febbraio 2023, la società Alfa Srl procederà ad una nuova costruzione. In un colpo solo, pertanto, il lungomare ha un altro punto di riferimento dal punto di vista commerciale, sebbene chiuso già dopo la pandemia, ed un fabbricato appartenente ad un’epoca storica precedente, quantunque non sottoposto a vincolo alcuno, per fare posto ad un nuovo stabile. Tanto è bastato per riattivare il comitato, il cui presidente ha richiesto al sindaco Amedeo Bottaro, anche nella sua duplice qualità di assessore all’urbanistica, un incontro «per chiedere risposta alle molteplici perplessità dei numerosi cittadini, aderenti al Comitato e non - chiarisce Donno -, che si sono rivolti a quest’ultimo spaventati da quanto sta accadendo e dai possibili scenari futuri del quartiere».

Le perplessità riguardano «l’attuale modus operandi nel rilascio dei permessi a costruire, non comprendendo come sia possibile consentire l’abbattimento di ville e costruzioni di modeste dimensioni in favore di nuovi palazzi con volumetrie notevolmente maggiori. Come detto, l’abbattimento dell’ex Falcone non è un caso isolato, ma solo il più recente di una serie di interventi edilizi «all’interno di una zona già ampiamente satura di edifici residenziali - dichiara preoccupato il comitato -, con tutte le immaginabili conseguenze».

E come altresì accennato, secondo fonti in possesso dello stesso comitato, potrebbe non essere l’ultimo: «Infatti si parla di un prossimo abbattimento - riferisce Donno -, in favore sempre di un nuovo edificio residenziale, anche della struttura dell’ex ristorante Due ghiottoni. Ebbene, nella denegata ipotesi in cui venisse autorizzato, ciò impedirebbe definitivamente l’allargamento della sede stradale dell’unico tratto di Lungomare non ancora ampliato, nonostante tutti i palazzi confinanti con l’area dell’ex ristorante si siano arretrati al momento della loro edificazione, cedendo al Comune porzioni di suolo di proprietà proprio per consentire tale ampliamento stradale».

L’invocato incontro con Bottaro si deve al fatto che, a detta del comitato, «è impensabile che il primo cittadino non intervenga per arginare questa situazione che sembra fuori controllo e, nonostante le numerosi sollecitazioni avanzate già da tempo dal nostro comitato, dalla stampa locale e dalla cittadinanza, non fornisca alcuna risposta al riguardo». Nel frattempo, tutte e tre le nuove edificazioni in corso nel perimetro dei confini del comitato sono state oggetto di azioni giudiziarie che contestano la legittimità delle stesse: «Ma è possibile - conclude Donno - che la gestione della nostra città debba essere sempre rimessa nelle mani della magistratura?».

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