Il caso

Puglia, è caccia al «serial killer» delle tartarughe di mare

Gianpaolo Balsamo

La denuncia è di Pasquale Salvemini, responsabile del Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta

BAT - Tartarughe marine legate collo e pinne a un macigno e rigettate in mare. Sembra un’assurdità, roba da Medioevo, ma la «mattanza» in atto lungo le coste pugliesi e della BAT in particolare preoccupa gli ambientalisti.

Le ultime carcasse di «Caretta caretta» (le tartarughe marine più comuni, diffuse in molti mari del mondo, ma fortemente a rischio estinzione in tutto il bacino del mare Mediterraneo) rinvenute ieri dal personale della Capitaneria di porto di Barletta nelle acque antistanti la Città della Disfida, si sommano agli altri macabri rinvenimenti avvenuti nei mesi scorsi sempre nel porto di Barletta o nel Salento dove un grosso esemplare è stato trovato infilzato da una fiocina. La stessa morte dopo pochi giorni nel centro di Calimera.

La denuncia è di Pasquale Salvemini, responsabile del Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta: «Le ultime due Caretta, recuperate morte a Barletta, erano state state legate alle pinne tra di loro: la più piccola delle due, dimenandosi nel tentativo di liberarsi dal cappio, si è autoamputata una pinna. Purtroppo essendo stata bloccata ad entrambe le pinne, è rimasta legata al macigno ed è annegata lo stesso»...

LEGGI IL RESTO DELL'ARTICOLO SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION E SUL CARTACEO

Privacy Policy Cookie Policy