Il caso

Trani, il parcheggio incompiuto dopo trent'anni

Nico Aurora

Si sperava nei finanziamenti del Pnrr, ma ora anche quel treno non è stato colto al volo nel piazzale della stazione

TRANI - Trent’anni di attesa per dare un parcheggio a 200 vetture. Tanti ne sono passati, con l’avvento del 2023, da quando la Commissione straordinaria (che resse il Comune di Trani dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, dal 1993 al 1995), proprio nel 1993 deliberò, con i poteri del consiglio comunale, di approvare l’opera pubblica del parcheggio interrato multipiano in piazza XX Settembre. Lo fece grazie ai fondi della legge all’epoca vigente, denominata «Tognoli» dal nome del suo proponente, già sindaco di Milano.

Sembrava si fosse in presenza di un’opera non solo necessaria, ma soprattutto al passo con i tempi, per regalare alla città, in un punto di riferimento quale lo spazio antistante la stazione ferroviaria, un luogo in cui assicurare un parcheggio ad un congruo numero di veicoli decongestionando il centro cittadino.

I fatti, purtroppo, non hanno confortato quella scelta, che con il senno di poi è parsa a dir poco imprudente. La bella e ridente piazza XX Settembre di un tempo, con due grandi aiuole fiorite sormontate da altrettante altissime palme, non esiste più. E soprattutto il parcheggio si è trasformato in una clamorosa incompiuta, forse la peggiore che oggi si presenta agli occhi della comunità insieme con il mai completato mercato ortofrutticolo di via Andria.

Il paradosso è che in piazza XX Settembre, per compensare la scarsa attrattività del solaio del parcheggio, si sia persino realizzata ed inaugurata una vasca ornamentale con dentro la statua in bronzo raffigurante San Francesco d’Assisi, dopo che i due corpi di fabbrica che rappresentano gli ingressi ed uscite dei pedoni all’area sotterranea erano stati in qualche modo occultati da porticati circolari che hanno solo in minima parte mitigato il pessimo colpo d’occhio che la piazza aveva in origine.

Ma è anche vero che tutto è clamorosamente abbandonato, che il cavedio è infestato da una vegetazione incolta cresciuta a dismisura, che il piede delle rampe di accesso è sempre pieno di rifiuti ed escrementi, che il parcheggio stesso si è diventato in alcune parti si sia trasformato una discarica, lanciando dall’alto di tutto e di più.

Eppure, ultimamente, c’era stata una svolta e l’amministrazione del sindaco Amedeo Bottaro era riuscita a portare a casa, fra gli altri finanziamenti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, uno di 1.200.000 euro per la realizzazione proprio di quel parcheggio interrato.

C’era però da compiere un’autentica corsa contro il tempo, perché entro il 31 dicembre 2022 si sarebbe dovuta emanare la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori di ripristino funzionale di quei due vani interrati.

Invece, a differenza di altri progetti le cui scadenze al 31 dicembre sono andate in porto (demolizione ex Angelini e sottopasso ciclopedonale in via Andria), in questo caso la gara per l’aggiornamento della progettazione definitiva ed esecutiva è andata deserta: dei cinque operatori sorteggiati, nessuno aveva fatto pervenire un’offerta entro la scadenza del 5 novembre 2022.

A questo punto si procederà con una nuova procedura negoziata, estendendo il numero degli inviti a 14 operatori economici iscritti al Mercato elettronico delle pubbliche amministrazioni e fissando come importo a base di gara 55.000 euro. il costo totale del progetto, come detto, è 1.200.000, di cui 915.000 per lavori.

L’impossibilità di bandire la gara entro il 31 dicembre 2022 farà sì che il Comune, in questo caso, dovrà attendere l’apertura di un’altra finestra di pre assegnazione da parte del Ministero delle finanze, per un incremento del 10 per cento rispetto al finanziamento ottenuto, e quindi di 120.000 euro, procedendo all’emanazione del bando entro il 31 dicembre 2023.

Ma come si presenta il bene oggi? «Allo stato attuale, ed in linea del tutto generale - si legge nel provvedimento con cui la giunta aveva candidato il progetto al finanziamento -, c’è il rustico dei due piani interrati, dotati di vani ascensori ma privi dell’installazione degli stessi. I servizi igienici risultano ultimati negli impianti, ma privi dei sanitari, rubinetteria, porte e corpi illuminanti. Gli impianti di illuminazione, antincendio e rilevazione fumi non sono installati. I locali posti al primo piano presentano fenomeni di infiltrazione di acque meteoriche provenienti dalla piazza posta al livello superiore, oltre a trovarsi in stato di assoluto abbandono e degrado. L’intera struttura è stata oggetto di atti vandalici, oltre che di intrusioni da parte di soggetti senza fissa dimora che, rifiutando ogni forma di assistenza, vorrebbero trovare ricovero pur in assenza delle benché minime condizioni igienico sanitarie».

Secondo quanto si legge nello studio di fattibilità da perfezionare con il nuovo e definitivo progetto, quello originario prevedeva il parcheggio di 125 autovetture al primo piano interrato e 100 al secondo: con la revisione degli spazi troverebbero posto 104 vetture (di cui tre per diversamente abili) al primo piano e 96 (di cui due per diversamente abili) al secondo.

L’intervento si caratterizzerà in opere strutturali ed edili, nonché di recupero generale di parti dell’immobile.

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