RIBALTATA LA SENTENZA DEL TAR

Trani, ok del Consiglio di Stato all’impianto per il biometano

Michele De Feudis

Il Consiglio di Stato riconosce la legittimità della determinazione della Provincia Bat con cui era stata concessa l’Aia all'opera da realizzare in contrada Rossa

La transizione ecologica e la questione energetica, tra guerra e sindrome Nimby, passano in Italia anche dalla giustizia amministrativa: il Consiglio di Stato ha accolto l’appello della Società 4R, assistita da Francesco Paolo Bello (Deloitte Legal), Angelo Clarizia e Mario Pagliarulo (studio Clarizia) e, ribaltando la sentenza del Tar Puglia n. 1387/2021, dà il via libera alla costruzione di un impianto per la produzione di biometano nel territorio del Comune di Trani (difeso dall’avvocato Andrea Sticchi Damiani), nella contrada Casa Rossa. In particolare l’istallazione industriale riguarderà il trattamento e il recupero dei rifiuti provenienti dalla frazione organica da raccolta differenziata da cui saranno realizzati biometano ed ammendante di qualità. Questo è l’esito della sentenza n. 5670 dei giudici di Palazzo Spada.

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimità della determinazione n. 31 del 22.1.2020 della Provincia Bat con cui era stata concessa l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per l’istallazione dell’impianto. Il Collegio ha rilevato nel provvedimento che «le deduzioni articolate in primo grado si fondano su un non corretto inquadramento, dal punto di vista teorico, della natura e della funzione delle c.d. “prescrizioni” o “condizioni ambientali”», e che «l’unico parere contrario è rimasto quello del Comune di Trani e risulta fondato esclusivamente su ragioni di carattere urbanistico».

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