La storia
Trani, «La locanda del giullare» porta in tavola cibo, arte e integrazione
Nel locale sono impegnati 16 ragazzi diversamente abili, affiancati da professionisti del settore
TRANI - Lunedì 25 aprile, ci saranno a tavola 40 persone provenienti da fuori Trani. Una comitiva che arriverà in pullman e, dopo una serie di visite in città, pranzerà ne «La locanda del giullare», denominata anche «Ristorarte», in piazza Mazzini. Qui sta prendendo definitivamente forma un ristorante diverso dagli altri, perché a lavorare in cucina e servire a tavola ci sono complessivamente 16 persone diversamente abili, tutte adeguatamente formate ed inserite nel mondo del lavoro a cura della cooperativa Promozione sociale e solidarietà.
Indispensabile l'affiancamento di professionisti del settore, compreso uno chef che ha rinunciato ad un contratto a tempo pieno ed indeterminato in un’altra struttura per sposare la causa sociale. La locanda del giullare aprirà ufficialmente i battenti domani, sabato 23 aprile, presentandosi davvero come un ristorante speciale perché coniuga buona cucina, rigorosamente a filiera corta, con cultura e spettacolo, ma anche integrazione e solidarietà.
La cooperativa che tra i suoi progetti annovera il festival e la compagnia teatrale “Il giullare”, ha dato vita a questo nuovo percorso in cui arte e cibo si fonderanno non solo grazie agli eventi e agli spettacoli, ma con i ragazzi che saranno liberi di esprimersi come in un laboratorio teatrale permanente.
Il progetto nasce grazie ad un finanziamento della Regione Puglia (Puglia sociale in) e cofinanziato dalla fondazione Banco di Napoli e dalla stessa cooperativa. I fondi hanno consentito l’acquisto di arredi e attrezzature grazie ai quali si offre un’occasione di lavoro e integrazione a persone ai margini della società. «Ma è anche una sfida culturale al territorio - spiega Cinzia Angarano - presidente della cooperativa -. Da noi non si verrà solo per mangiare, ma anche per vivere un’esperienza complessiva di cibo, cultura, arte, inclusione, integrazione».
I 16 ragazzi di Trani e Bisceglie che lavorano nella locanda sono stati formati dall’Istituto Alberghiero “Aldo Moro” di Trani, con lezioni di cucina e gestione della sala. Al termine del percorso formativo tutti i ragazzi corsisti sono stati assunti con dei turni di lavoro. Il locale, con cucina a vista, ha una cinquantina di coperti. La cucina sarà quella tipica pugliese, casereccia, e ci sarà un menù fisso: i piatti cambieranno ogni giorno in base agli ingredienti a disposizione e ai prodotti freschi acquistati in giornata. Fra le cose che spiccano all’interno del locale, la presenza di una pedana, in un luogo in cui ci sarebbero potuti essere altri tavoli e invece si è scelto l’intrattenimento.
Qui di volta in volta i camerieri diventano attori, o cantanti, con delle brevi performance regalate al pubblico, che spesso sorprendono anche durante il servizio molestando simpaticamente i clienti con un aspirapolvere. Oppure sottraendo loro posate che devono ancora essere usate per poi sostituirle con altre. L’obiettivo è proprio lo stesso del giullare: spiazzare il cliente attraverso l’esaltazione della imperfezione, che è proprio quella che attraverso questo progetto si tende a superare.