Il caso

Giovane scomparso a Barletta, due arresti. Sarebbe stato ucciso e fatto sparire

Redazione online

Ritrovati solo gli occhiali del ragazzo. Si allontanò con un conoscente la sera del 15 gennaio, da quel momento il buio

BARLETTA - Due persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini avviate dopo la scomparsa di Barletta Michele Cilli, 24enne di Barletta. 

In carcere, su ordine della Procura di Trani ed in esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Trani, sono finiti Dario Sarcina, trentatreenne di Barletta, ritenuto il presunto autore dell’omicidio di Michele Cilli, e Cosimo Damiano Borraccino, coetaneo di Sarcina che, in concorso con quest’ultimo, è ritenuto il presunto autore della soppressione del cadavere di Michele Cilli.

L complesse e articolate indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Barletta Andria Trani e dal Commissariato di P.S. di Barletta hanno consentito di ricostruire, attraverso le telecamere di sorveglianza della zona e l'ascolto di numerosi testimoni, cosa accadde la notte del 15 marzo scorso, giorno in cui Michele Cilli, sparì nel nulla dopo essere salito nell'auto di Sarcina.

La mattina del 17 gennaio ne denunciarono la scomparsa la madre e la sorella, riferendo di non aver avuto più notizie del ragazzo dalla sera del sabato precedente, quando questi aveva partecipato alla festa di compleanno di un suo amico svoltasi in un lounge bar di Barletta.

Cilli era stato visto allontanarsi dal bar quando ancora la festa di compleanno era in corso, alle prime ore di domenica 16 gennaio, in compagnia ed a bordo dell’auto di Sarcina e quest’ultimo era stato visto tornare in prossimità del bar con la propria auto da solo e, dopo una brevissima sosta finalizzata a prendere a bordo la propria compagna, senza scendere dall’auto, ripartiva a forte velocità.

Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip di Trani  parla di «elementi indiziari oltre che di natura fattuale, in virtù delle emergenze dettagliatamente indicate, anche di natura logica, quale lettura combinata, precisa e scrupolosa, dei molteplici indizi raccolti dall’organo inquirente, a fronte di un evidente clima omertoso permeante la vicenda in disamina. Ciò nondimeno, però, gli indizi raccolti, chiaramente univoci e concordanti, si rilevano di numero considerevole, ma soprattutto si dimostrano convergenti nel focalizzarsi sugli odierni indagati».

Le indagini, svolte anche con l'ausilio di cinofile, sommozzatori, droni, e attraverso una complessa analisi delle immagini registrate dai numerosi sistemi di video sorveglianza presenti nella zona, nonché dei tabulati telefonici e telematici e dei tracciati Gps di alcune autovetture sospette, sono riusciti a ricostruire minuziosamente quanto sarebbe accaduto quella notte.

La sera tra il 15 ed il 16 gennaio - è la tesi della Procura -  Sarcina, dopo aver cenato in compagnia di altre persone in un ristorante di Barletta, è andato in un bar dove ha incontrato Michele Cilli, con il quale si è allontanato alle ore 1.38, guidando la propria auto in  direzione del lungomare Pietro Mennea. L’auto con a bordo Michele Cilli è stata ripresa entrare alle ore 1.40 circa all’interno di un garage ubicato in un complesso condominiale di Barletta, dove è rimasta circa mezz’ora; alle successive ore 2.10 circa, la stessa auto è uscita dal garage per parcheggiare in prossimità alcune  abitazioni dove è rimasta pochi minuti, per poi ripartire con a bordo il solo Sarcina e giungere alle  ore 2.24 in prossimità del bar, dove è rimasta giusto il tempo di far salire a bordo persone che erano già in compagnia del Sarcina quando questi era arrivato in precedenza al bar. S.D. ritornerà a casa in auto dopo circa due ore.

La sosta dell’auto di Sarcina nel garage e, dopo, per pochi minuti, nei pressi di alcune abitazioni, non è sfuggita all’attenzione degli investigatori che sarebbero riusciti a comprendere il motivo della breve sosta dell’auto susseguente a quella più lunga all’interno del garage.

Infatti, in prossimità di quelle abitazioni - sempre secondo quanto sostiene la Procura -  è uscito un uomo alto e longilineo che, correndo, si è diretto verso il complesso condominiale dove si trova il garage, entrandovi e restando pochi minuti prima di uscire e, sempre correndo, è stato ripreso dirigersi verso la propria abitazione da dove, dopo poco, usciva un’autovettura. Tutto ripreso dalle telecamere di sorveglianza.

Seguendo il percorso dell'auto è stato possibile accertare che il conducente si è recato in una vicina stazione di servizio dove ha riempito una tanica di benzina per poi andare all’interno del garage dove era stato Sarcina.

L’uomo in questione è stato identificato nell'indagato Borraccino, che indossava un pantalone della tuta ed un paio di scarpe. Le stesse - dicono gli investigatori - ritrovate in zona Fiumara di Barletta il successivo 21 gennaio. Al ritrovamento di tali indumenti, nei giorni successivi, seguirà un altro fatto, ovvero, la denuncia di furto dell’auto utilizzata da B. la notte del 16 gennaio.

È proprio seguendo il percorso di questa auto che i poliziotti sono giunti in una delle contrade di campagna di Barletta, dove nel pomeriggio del 31 gennaio hanno trovato gli occhiali di Michele Cilli. Nella stessa contrada, Borraccino tornerà la mattina del 16 gennaio, quando Cilli era già sparito.

L’auto condotta dal Sarcina la notte dell’omicidio è stata sequestrata. La Polizia Scientifica ha rinvenuto al suo interno formazioni pilifere, presunte sostanze vegetali, biologiche e, soprattutto, sostanze ematiche sul clacson ed in altri punti dell’abitacolo.

Il giorno in cui sono scattate le indagini, Sarcina aveva ferite su entrambe le mani di cui sono state fornite giustificazioni considerate dal gip un falso alibi.

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