LA SENTENZA
Trani, pedofilo 23enne andriese condannato a 9 anni
La sua «zona d’azione» era la villa comunale. Adescava i bimbi con la sua bici «bmx»
TRANI - La sua zona d’azione era la centralissima villa comunale di Andria e la sua attrazione una bicicletta “bmx”. Uno specchietto per le allodole per attirare i bambini e con loro dar sfogo, in separata sede, alle sue perversioni sessuali.
LA CONDANNA - Diversi i bambini che dal 2016 al 2019 sarebbero stati adescati; due quelli (tra loro parenti e membri di una stessa comitiva) che sarebbero state più concretamente vittime delle sue morbose attenzioni. Violenze sessuali per cui un 23enne andriese, Antonio C. (omettiamo le complete generalità per tutelare le vittime) è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione.
Questa la pena comminatagli con rito abbreviato (la condanna detentiva è dunque al netto dello sconto processuale derivante dalla scelta del rito) dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura, che ha così condiviso il quadro accusatorio imbastito dal pubblico ministero Mirella Conticelli, titolare del fascicolo d’indagine originato da una denuncia sporta il 9 giugno dello scorso anno, a seguito della quale il giovane andriese fu arrestato, finendo ai domiciliari.
Secondo quanto ricostruito ed ora accertato con la sentenza di primo grado, il 23enne in distinte occasioni, dopo aver adescato i due ragazzini, li avrebbe portati a casa sua, dove, in loro presenza, si sarebbe masturbato. Inoltre li avrebbe costretti a masturbarlo ed a masturbarsi.
SANZIONI ACCESSORIE - Le due vittime, dietro minacce, sarebbe state pure intimiditi per inviargli attraverso Whatsapp videomessaggi dello stesso genere.
La sentenza di primo grado prevede anche una serie di sanzioni accessorie: «la perpetua interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori”; e, a pena scontata, c’è anche il divieto per un anno di avvicinamento a luoghi abitualmente frequentati da minorenni, nonché il divieto di svolgere lavori che prevedano contatti con gli stessi minori.