Basket
EA7 Emporio Armani Milano è super, Happy Casa Brindisi ko con cuore e orgoglio
Il team pugliese cede alla distanza meritando gli applausi del pubblico e mantiene un posto nelle prime otto in classifica
HAPPY CASA BRINDISI79
EA7 E. ARMANI MILANO 98 happy casa brindisi: Burnell 11 (2/6, 2/6, 5 r,), Reed 4 (2/5, 0/1, 1 r.), Bowman 8 (1/5, 2/5, 3 r.), Harrison 12 (5/7, 0/2, 2 r.), Mascolo 7 (3/6, 0/1, 4 r.), Lamb (0/1 da 3, 1 r.), Mezzanotte 13 (2/4, 2/5, 5 r.), Riismaa 5 (1/1, 1/3, 1 r.), Bayehe 2 (0/1, 2 r.), Perkins 15 (6/9, 0/2, 4 r.), Vitucci ne, Bocevski. All.: Vitucci.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Pangos 3 (0/4, 1/4, 1 r.), Tonut 14 (1/2, 2/4, 5 r.), Melli 14 (5/5, 9 r.), Baron 21 (3/3, 5/9, 1 r.), Ricci 4 (1/2, 5 r.), Baldasso (0/2 da 3, 1 r.), Alviti 3 (1/2 da 3), Voigtmann 12 (4/5, 0/1, 7 r.), Shields 3 (1/1,), Napier 10 (1/2, 1/5, 1 r.), Davies 14 (5/5, 5 r.), Tonut 9 (1/2, 1/2, 3 r.), Panna (0/1). All.: Messina.
Arbitri:Rossi – Bartoli – Noce
Note: Parziali: 15-29, 41-52, 58-79, 79-98. Tiri liberi: Brindisi 14/17, Milano 23/28. Perc. tiro: Brindisi 29/70 (7/26 da tre, ro 10, rd 20), Milano 32/57 (11/28 da tre, ro 7, rd 32). Fallo tecnico: Lamb (B) al 26’ (51-66). Fallo antisportivo: Reed (B) al 4’ (5-11), Perkins (B) al 30’ (58-76), Baldasso (M) al 39’ (74-95).
BRINDISI - Con l’onore delle armi e fra gli applausi del pubblico biancoazzurro, che non ha mai fatto mancare il suo incoraggiamento alla squadra e che, alla fine, l’ha applaudita convintamente, dopo che ad inizio match un silenzio irreale aveva avvolto il palaPentassuglia per ricordare le vittime di Cutro.
L’Olimpia Milano del patron Giorgio Armani e di coach Ettore Messina supera la Happy Casa del presidente Ferdinando Marino e di coach Frank Vitucci in un palaPentassuglia pavesato in bianco e azzurro dai suoi oltre 3500 supporters e si conferma squadra di un altro pianeta, ma costretta a non sottovalutare la gara per uscirne vincitrice. La prova? Nello starting five schierato da coach Messina - lo stesso messo sul parquet in Eurolega - con Melli, Baron, Napier, Shields e Voigtmann, mentre coach Vitucci si è affidato al collaudato team con capitan Burnell, Reed, Lamb, Mascolo e Perkins.
Il quintetto milanese, estremamente fisico, ha dato subito la spallata perché a 5’05” del primo quarto era già 5-16 tanto da determinare in Vitucci la richiesta di time out e, verso la fine del quarto, era 9-29 con una tripla di Pangos. Divario ridotto da Harrison a - 14 al suono della sirena con Baron già in doppia cifra con 13 punti.
Nel secondo quarto, il popolo del palaPentassuglia ha iniziato a sperare che si potesse compiere un’altra impresa: la squadra ha continuato a stare a ruota; un ispirato Mezzanotte ha messo a segno 10 punti; anche Harrison si porta in doppia cifra ed il divario scende a - 11 con qualche fischio del pubblico verso la terna arbitrale e con la speranza di vedere, nel secondo tempo, la solita partita di Reed ancora all’asciutto nello score. Invece...
Invece è proprio al rientro dagli spogliatoi, che i giocatori di Milano mettono definitivamente le mani sulla partita ed un tantino troppo anche sugli avversari senza che si conoscesse con certezza il metro per distinguere un intervento «muscolare» da un intervento falloso. Alla fine del terzo quarto, la spallata è pesante per Brindisi, che prosegue nella sua gara generosa, ma quando al 25’ si è sul 53-68 ed a fine terzo quarto si è sul 79-58 appare chiaro che, contro questa Milano, occorrerà uno sforzo sovrumano da parte di Brindisi ed un calo notevole da parte degli avversari per raddrizzare la gara per i colori di casa, benché si lotti su ogni pallone e Perkins dia il suo solito apporto in termini di punti e sportellate sotto i tabelloni.
Il treno Milano, tuttavia, fila sicuro e non deraglia: Mezzanotte inizia con una tripla l’ultimo quarto, ma la Olimpia ripristina le distanze ed a 5’44” torna a + 20 (66-86); poco oltre si porta addirittura a + 24 (71-95) e conclude la gara sul + 18 (79-98) con il pubblico, che ha tributato l’applauso convinto ad una Happy Casa che non si è mai arresa e che sembra già guardare alla gara di Napoli. Del resto, la squadra resta fra le prime otto in classifica e il «caso Milano» è ormai cosa archiviata.