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Basilicata , il 12 alla Regione il piano operativo per l'emergenza idrica

ANTONELLA INCISO

Si farà il punto su dighe ed eventuali razionamenti. Un mese di autonomia prima che le restrizioni possano riguardare Potenza ed i 29 comuni serviti dallo schema idrico Basento - Camastra.

Un mese di autonomia prima che le restrizioni possano riguardare Potenza ed i 29 comuni del Potentino serviti dallo schema idrico Basento - Camastra. Il nuovo allarme per la crisi idrica in Basilicata arriva a pochi giorni dall’entrata in vigore delle misure di contenimento decise per 11 comuni lucani, compresi tra Vulture, Alto Bradano e Materano. E’ il responsabile tecnico di Acquedotto lucano, Tommaso Marino, a sottolineare come nello schema Basento – Camastra vi sia “acqua tendenzialmente per 30 giorni di erogazione” e se “non dovesse cambiare la situazione, nei prossimi giorni, ci saranno aggiornamenti”, a cominciare del pensare “di conservare il più possibile l’acqua a disposizione”.

Insomma, senza pioggia la situazione potrebbe diventare difficile. E non solo a Potenza o Matera ma anche in molti altri comuni lucani (l’unica zona, al momento, non in difficoltà per la carenza di acqua è quella compresa tra Maratea e la Fondovalle del Noce, mentre sporadiche chiusure notturne sono state disposte anche per la Valle dell’Agri). Il giorno cruciale per capire se si dovrà procedere con i razionamenti oppure no, comunque, è il 12 novembre prossimo quando in Regione si farà il punto sulla situazione e si deciderà come proseguire. Nel frattempo, si continua a lavorare per ridurre al minimo i disagi ed evitare, al massimo, gli sprechi. “Il nostro compito è fare in modo che i lucani avvertano il meno possibile gli effetti del deficit idrico e questo richiede la collaborazione di tutti. Solo lavorando insieme – istituzioni, gestore del servizio e cittadini – possiamo contenere i disagi e programmare interventi efficaci” spiega, da giorni, l’amministratore unico di Alfonso Andretta a sindaci ed amministratori dei comuni interessati già dalle restrizioni e chiamati per “concordare azioni concrete e condivise per affrontare il deficit idrico che sta interessando i territori serviti da riduzioni delle portate idriche disponibili”.

“Non proclami, ma un piano operativo costruito insieme alle comunità locali” sottolinea la guida di Acquedotto che il 18 novembre riunirà i soci per l’assemblea annuale in cui tra i punti all’ordine del giorno dovrebbe esserci anche l’aumento di capitale. Intanto, tra le decisioni che sono state prese per affrontare la crisi idrica c’è quella sul metodo di lavoro. Il tavolo di confronto diventa permanente, con incontri programmati ogni quindici giorni, mentre i sindaci potranno richiedere riunioni straordinarie quando emergeranno esigenze specifiche che richiedono attenzione immediata. Oltre al calendario delle interruzioni notturne programmate per i comuni interessati, poi, si spingerà sulla riduzione dei consumi. I primi cittadini, inoltre, forniranno ad Acquedotto lucano l’elenco dei punti critici della rete dove si registrano segnalazioni di rotture. “Un passaggio fondamentale per mappare le priorità di intervento tenendo conto anche delle segnalazioni che perverranno dai cittadini.

Saranno ottimizzate anche le comunicazioni in caso di guasti: quando si verificheranno emergenze sulla rete, i sindaci saranno informati con la massima tempestività, per garantire alle comunità informazioni puntuali e affidabili” fanno sapere da Acquedotto lucano.

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