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L’area del Vulture designata nel 2026 come «città del vino»
Il 29 settembre alla Regione vertice con i 14 sindaci dei comuni coinvolti
«Il riconoscimento assegnato al Vulture come Città Italiana del Vino 2026 rappresenta un traguardo straordinario per la Basilicata e un motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità. È la conferma del valore millenario dell’Aglianico del Vulture, della passione dei nostri viticoltori e della capacità dei territori di fare rete per valorizzare un patrimonio unico. Il lavoro congiunto dei 14 Comuni, con Ripacandida capofila, dimostra come la collaborazione istituzionale sia la via maestra per costruire sviluppo sostenibile e nuove opportunità”. È quanto sottolinea l’assessore regionale alle Politiche agricole, Carmine Cicala, che ha già convocato per il 29 settembre un incontro con i sindaci dei Comuni coinvolti per avviare un percorso condiviso in vista del 2026. I comuni sono Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa, Maschito, con capofila Ripacandida,
“La Regione Basilicata sarà al fianco delle amministrazioni locali e dei produttori in tutte le iniziative che nasceranno da questo riconoscimento, consapevoli che il vino non è soltanto un prodotto di eccellenza, ma anche cultura, identità e attrattore turistico”.
"Accogliamo con grande soddisfazione, anche alla luce degli sforzi profusi in questi mesi, la notizia che il Vulture è stato designato Città Italiana del Vino 2026. Abbiamo seguito e accompagnato, passo dopo passo, l’iter del dossier che ha consentito di raggiungere questo rilevante risultato", aggiunge Piero Lacorazza, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.
"Abbiamo sostenuto la candidatura attraverso le audizioni in III Commissione, da me richieste, durante le quali sono stati ascoltati i sindaci dell’area, le associazioni e il Dipartimento regionale competente. Raccogliendo le sollecitazioni di amministratori locali e realtà associative del territorio – prosegue Lacorazza – già a dicembre 2024 presentai una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta il rifinanziamento della Legge Regionale n. 7/2000, finalizzata alla valorizzazione dei territori a vocazione vinicola. In quella stessa sede richiedemmo inoltre un impegno istituzionale, amministrativo ed economico a sostegno della candidatura del Vulture a Città Italiana del Vino 2026. Ora è necessario rendere questo percorso concreto. Rilanciare le comunità lucane a forte vocazione vitivinicola e agricola attraverso iniziative di questo genere è fondamentale per lo sviluppo dei territori sui quali la Regione è chiamata a investire.»