sanità

Basilicata, per i ricoveri fuori Regione la spesa è di 87 milioni

ANTONELLA INCISO

Il Dipartimento Sanità corre ai ripari: accordi con Campania e Puglia

Al primo posto c’è la Puglia, seguita da Campania, Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. Sono le cinque regioni dove i lucani scelgono di andare a curarsi. Quelle dove è stato eseguito l’82 per cento del totale delle prestazioni legate alla mobilità sanitaria. In tutto, sparse tra i diversi territori italiani, sono state eseguite 19mila 244 prestazioni, nel 2022, per una spesa di 86 milioni 581mila 684,43 euro. Una somma importante, una cifra che ha portato introiti, in particolare, alle casse della Puglia (a cui è attestato il 37 per cento dei casi) di oltre 37 milioni di euro. Per fronteggiare la situazione e ridurre i costi, però, il Dipartimento Sanità della Regione ha disposto un «Piano operativo», approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi, i cui obiettivi sono il miglioramento della mobilità e l’avvio di azioni e modalità organizzative per il contenimento della mobilità passiva nel triennio 2024-2026.

Partendo proprio dall’analisi dei dati di quelle cinque regioni che costituiscono «l’82 per cento del totale dei ricoveri in mobilità passiva» sono allo studio «Accordi di confine con le regioni Puglia e Campania». È in fase valutativa un accordo di confine con la Regione Puglia che preveda «il contenimento della mobilità sanitaria, incentrata sui ricoveri ospedalieri» e «tetti di spesa da valutare per le seguenti macro-categorie: drg (raggruppamento omogeneo di diagnosi) di alta complessità, attività oncologica, chirurgia dei trapianti, unità spinale e neuroriabilitazione, grandi ustionati, traumi ed incidenti stradali e ricoveri in urgenza da pronto soccorso», viene evidenziato nel Piano di contenimento che prevede interventi anche sulla «specialistica ambulatoriale».

«L’accordo di confine con la regione Campania è ancora in fase di valutazione preliminare ma entrambe le intese si prevede potranno essere e definite entro il 2024» continua ancora la relazione del Dipartimento Sanità che mette in campo anche ulteriori azioni di intervento. Come «un’analisi dettagliata dei dati della mobilità passiva che punti ad un contenimento della stessa – con l’utilizzo di un software dedicato “Bim” acquistato a febbraio 2024 - per evidenziare le criticità rilevando le casistiche più sospette, la formazione specifica, organizzata dalla Direzione generale del Dipartimento Sanità per i medici che redigono le dimissioni dei pazienti nelle Aziende Sanitarie al fine di ridurre i casi di errore sul dato» ed il «porre in essere tutte le azioni utili all’interno delle Aziende sanitarie regionali per creare una maggiore attrattività per la popolazione lucana e per i non residenti». «Le azioni individuate – conclude il Piano operativo di miglioramento della mobilità sanitaria – sono progetti specifici per il potenziamento di attività di alta specialità con potenziamento delle attività chirurgiche, potenziamento dell’offerta di prestazioni ambulatoriali e costituzione della rete oncologica di Basilicata». Insomma, tutta una serie di iniziative per spingere i lucani a scegliere di curarsi negli ospedali della Basilicata e non fuori regione.

Privacy Policy Cookie Policy