Focus
Basilicata, emergenza Sanità: la Regione stanzia oltre 430mila euro per il personale
Via libera della Giunta alla delibera che ripartisce le risorse tra Ospedale «San Carlo» di Potenza e Azienda sanitaria di Matera
Un «riconoscimento per le particolari condizioni di lavoro svolte dal personale della dirigenza medica e del personale del comparto sanità operanti nei servizi di Pronto soccorso». Un riconoscimento economico per medici, infermieri ed personale dell’emergenza - urgenza. È quello contenuto nell’ultima delibera regionale approvata nei giorni scorsi dalla Giunta in materia di ripartizione delle risorse finanziarie.
Dopo lo stanziamento di 70 euro l’ora per gli straordinari dei medici e di 40 euro per gli infermieri dell’emergenza - urgenza ratificati nello scorso mese di luglio il governo regionale ha definito una nuova ripartizione di risorse destinate al personale che opera nei Pronto soccorso, nei reparti di Medicina d’urgenza, negli Obi e nei Dea di primo e secondo livello.
In particolare, ad essere ripartiti saranno 432mila 284 euro, soldi relativi al 2022 ed al primo semestre del 2023. Della somma 144mila 94.67 euro saranno destinati all’Azienda sanitaria di Matera mentre 288mila 189,33 euro saranno assegnati all’Azienda ospedaliera «San Carlo» di Potenza. Questo mentre i fondi relativi al secondo semestre del 2023 ed al 2024 saranno riparti successivamente a seguito di un nuovo confronto con le organizzazioni sindacali.
Insomma, ulteriori fondi che saranno assegnati al personale - cosi come è previsto dai contratti - e che si aggiungono agli stanziamenti già fatti dalla Regione nell’ambito dell’emergenza - urgenza. Settore che continua a risentire di enormi criticità se si considera che gli ospedali hanno serie difficoltà a recuperare personale, in particolare medici. Un problema che era stato evidenziato anche in estate quando l’Azienda ospedaliera «San Carlo» aveva chiesto ed ottenuto la deroga del 30 per cento delle prestazioni aggiuntive, in particolare nel settore dell’emergenza - urgenza. Così per evitare ripercussioni sulla salute dei cittadini era stato definito il potenziamento delle attività di dei quattro «Pronto soccorso dei presidi ospedalieri nell’ambito del sistema di emergenza regionale» ed era stato disposto di «promuovere lo sviluppo delle reti ad alta complessità come quelle cardiologiche, neurologiche e rianimatoria» ed era stato deciso di «garantire le attività nel settore dell’emergenza neonatale e potenziare le attività chirurgiche programmate».
Insomma, tanti tasselli di un progetto decisamente più articolato e finalizzato ad affrontare la carenza di medici da un lato e la necessità di garantire le prestazioni sanitarie dall’altro.
Ora a questo programma articolato si aggiunge la ripartizione delle indennità per il personale che opera nell’emergenza - urgenza deciso nei giorni scorsi anche sulla base di un accordo siglato a metà ottobre con i rappresentanti delle diverse sigle sindacali.