Transizione ecologica
Scommessa biometano in Basilicata: Eni a caccia di impianti
Ieri a Potenza la presentazione del bando del Dipartimento agricoltura per la produzione. Le manifestazioni d’interesse dovranno arrivare entro il 31 agosto
POTENZA - Da problema a risorsa. Da emergenza ad occasione. È la scommessa legata al progetto sul biometano che prevede di trasformare gli scarti agricoli in gas depurato e raffinato, riconvertendo gli impianto già esistenti di produzione di biogas presenti sul territorio lucano (al momento 23) in quelli con minore impatto ambientale.
Il bando per la manifestazione di interesse delle imprese agricole interessate è stato presentato ieri a Potenza, dall’assessore all’agricoltura, Alessandro Galella, e dal responsabile dello sviluppo biometano di Eni, David Mastrecchia.
In particolare, secondo quanto è stato illustrato nel corso della conferenza, la società «Enibioch4in Quadruvium» (che si occupa di biometano) valuterà le manifestazioni di interesse da parte da parte degli agricoltori lucani interessati all’iniziativa. L’obiettivo è favorire la massima partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori economici potenzialmente interessati in modo da arrivare - nel minor tempo possibile - alla scelta di un solo soggetto.
L’idea è quella di realizzare un impianto idoneo alla produzione di biometano attraverso l’ampliamento di impianti di biogas esistenti, siti in uno dei Comuni della Basilicata che attualmente si occupano di generazione di energia elettrica da biogas o, in alternativa, mediante la realizzazione del progetto attraverso la costruzione di un impianto ex novo. Oltre 8 i milioni di euro che sono stati stanziati. Con l’obiettivo finale di integrare la filiera agricola e degli allevamenti e il settore industriale della produzione di biocombustibili attraverso la valorizzazione degli scarti della lavorazione agricola, utilizzando i reflui zootecnici per la produzione di biometano (energia rinnovabile capace di ridurre le emissioni di anidride carbonica).
L’avviso di manifestazione d’interesse aperto dal Dipartimento agricoltura lo scorso 19 luglio scade il 31 agosto. Per questo - è stato evidenziato nel corso della conferenza stampa - solo successivamente potranno essere definiti gli aspetti più concreti del programma che, comunque, dovrà essere ultimato entro il mese di giugno del 2026, termine ultimo entro cui far confluire l’esecutività dei progetti ricadenti nel campo normativo del Pnrr.
«Questi impianti - spiega David Mastrecchia - stanno in piedi dal punto di vista della sostenibilità economica solo se rientrano nei termini del Pnrr».
«E' un altro passo - commenta l’assessore Galella - nell’ambito degli accordi fatti con le compagnie petrolifere nel settore non oil. Creeremo una grossa opportunità per gli agricoltori lucani e spingiamo Eni a fare investimenti in Basilicata. Complessivamente l’investimento è di otto milioni di euro».