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In Basilicata è allarme: «Il peperone ipg di Senise muore di sete»

Mariapaola Vergallito

Coltivazioni in pericolo. L'acqua c’è ma le condotte sono un colabrodo. La denuncia del Consorzio di tutela: «Impianti di distribuzione obsoleti»

SENISE - L’indiscusso oro rosso dell’agroalimentare lucano ha solo un nome: Peperone Igp di Senise. Negli ultimi anni il numero delle aziende che vantano il particolarissimo disciplinare sono cresciute e continua a crescere la richiesta del mercato nazionale e internazionale. Ma la Basilicata è spesso terra di contraddizioni e in questo caso il paradosso è un territorio che, oltre a fare i conti con i cambiamenti climatici, deve anche sperare quotidianamente di poter contare su un sistema irriguo adeguato; in un territorio che ospita la più grande diga in terra battuta d’Europa, nata per portare acqua potabile in Puglia e irrigua in un Metapontino che ha contribuito a rivoluzionare in positivo proprio in materia di produzioni agricole, i campi vengono letteralmente assetati. Perché nel Senisese ogni mattina un agricoltore si sveglia e sa che dovrà pregare per avere l’acqua necessaria per irrigare le proprie colture.

A denunciarlo sono le aziende che fanno capo al Consorzio di tutela del peperone Igp di Senise.

«Quest’anno la situazione è già di per sé critica- spiega il Presidente del Consorzio Enrico Fanelli- perché a causa delle forti piogge di maggio non è stato possibile entrare nei campi e abbiamo un mese di ritardo che, ovviamente, andrà ad influire su tutta la produzione compresa l’esiccazione. In termini economici significa che ci sarà un mancato guadagno e a questo si aggiungono altre problematiche che risultano paradossali».

Già, il paradosso. «In un territorio in cui l’acqua non manca o non dovrebbe mancare è frustrante per noi agricoltori aprire le proprie condotte e non vedere uscire una goccia d’acqua o avere una pressione insufficiente per irrifare i campi» è lo sfogo di Pasquale Pennella, giovane imprenditore agricolo.

«È un problema che ci affligge da anni- continua Pennella- nell’ultimo anno i disagi sono aumentati perché le condotte sono fatiscenti, l’apparato di distribuzione irrigua è obsoleto che causa continui guasti e blocchi degli impianti di pompaggio. Questo non ci consente di avere continuità nell’irrigazione e ci porta grandi problemi tanto più quando fa così caldo come in questi giorni».

Il ritardo dovuto al maltempo di maggio e le problematiche relative alla fatiscenza degli impianti sono argomenti di cui il Consorzio parlerà con l’assessore regionale all’agricoltura Galella che, nelle prossime ore, sarà a Senise per un incontro organizzato proprio sul tema dello sviluppo rurale.

«Chiederemo dei ristori- spiega Fanelli- un contributo, anche attraverso i fondi del Programma Speciale Senisese, per i mancati guadagni che si verificheranno». Il Programma Speciale è quello che deriva dall’accordo Puglia-Basilicata sulla risorsa idrica e fa capo ad un finanziamento straordinario che anni fa venne stanziato ai 15 comuni dell’area del Senisese. Un territorio (Senise) che negli anni Settanta aveva ceduto le sue terre migliori, quelle ricordate ancora oggi come ‘’i giardini’’, per la costruzione dell’invaso di Montecotugno. Realizzata tra il 1971 e il 1983, raggiunse il livello di massimo invaso nel marzo del 2006. Un’opera imponente, una delle più gran di dighe in terra battuta, che cambiò radicalmente la vocazione di un territorio che vuole continuare a scommettere sull’agricoltura. «La Regione negli ultimi anni ha dimostrato attenzione- continua Fanelli- ed è la dimostrazione che quando le istituzioni dialogano con i futuri beneficiari i bandi funzionano, come è accaduto due anni fa, quando abbiamo aumentato il numero delle aziende consorziate».

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