Economia
In Basilicata meno auto nuove ma più mobili: come cambiano gli acquisti
Cala del 6,7 % l’acquisto di beni durevoli secondo il rapporto dell’Osservatorio Findomestic, quasi il doppio rispetto alle altre zone del Mezzogiorno
L’auto nuova rimane un sogno chiuso nel cassetto. I mobili? Passione senza freno. Ma niente follie per l’ultimo modello di telefono cellulare né per gli Hi-fi o per le diavolerie che la tecnologia avanzata ti sbatte con i reele le sponsorizzate sui social o con i volantini da «iper». Quello che non t’aspetti? L’impennata delle due ruote, a portata di tasche magre.
Lascia un sapore agrodolce la radiografia della Basilicata che fa shopping di beni durevoli. Capiamoci, sono quei beni che non si gettano via subito perché non esauriscono la loro funzione una volta utilizzati, ma continuano a soddisfare i bisogni del consumatore nel tempo. Insomma oggetti riutilizzabili: automobili, moto, bici, smartphone, elettrodomestici, computer. E, appunto, mobilia. Sicché una radiografia di come procede il consumo di beni durevoli è un indicatore dello stato di salute economica.
Come ogni anno l’Osservatorio Findomestic aiutato da Prometeia stila una hit parade che offre più di uno spunto su cui riflettere. Dunque, la spesa complessiva in beni durevoli è scesa nel 2022 a 465 milioni di euro trascinata al ribasso soprattutto dal settore delle auto nuove: -25%, record negativo in Italia. Potenza vale 303 milioni di euro (-7,1%) di consumi e Matera quasi la metà (162 milioni, -6%)
Infiliamo i dati nel dettaglio. Dal 2021 al 2022, il calo de consumi di beni durevoli è è stato del -6,7%. Ci sta, se non fosse che è più del doppio rispetto al Mezzogiorno. Che cosa ha determinato la flessione? Risposta: la contrazione pari al 25% delle auto nuove, visto che se nel 2021 i lucani hanno speso dal concessionario 96 milioni, l’anno scorso non hanno superato la soglia dei 72 milioni. Il che, nella regione di Stellantis e dei pozzi di petrolio, la dice lunga. Non che altrove l’auto abbia tirato, ma nel resto del Belpaese il calo è stato dell’11,2%. E il segno meno si riproduce anche considerando il parco dell’usato garantito. Motocicli col segno più, ma il volume delle vendite non è tale da compensare la scivolata delle auto nuove.
Le cose non vanno meglio se si passa ad altri oggetti. Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic Banca, traccia la linea di sintesi: «Nel 2022 la spesa media in beni durevoli per famiglia in Basilicata è stata di 2.017 euro, il 5,4% in meno rispetto al 2021. I lucani hanno speso meno in auto nuove, ma non è andata meglio per le usate, -8%, per 123 milioni di euro a differenza dei motoveicoli che hanno chiuso il 2022 con volumi di spesa in aumento del 13,7%, 11 milioni complessivi. La spesa in elettrodomestici è rimasta sostanzialmente in linea con il 2021, 46 milioni, mentre per elettronica di consumo, TV e Hi-Fi, 24 milioni, -6,7%; telefonia, 50 milioni, -1,3%; e information technology (18 milioni, -7%) il calo è stato più deciso. Anche nell’ultimo anno i mobili hanno mantenuto alti livelli di spesa, 121 milioni, confermando una crescita +3,2% su un 2021 che era già stato particolarmente positivo per il settore».
Spulciando meglio i dati, è possibile ricavare anche una radiografia dei consumi nelle due provincie. Nel 2022 a Potenza sono stati spesi 303 milioni di euro (-7,1%) in beni durevoli. Secondo la rilevazione dell’Osservatorio Findomestic per acquistare auto nuove in provincia sono stati impiegati 47 milioni di euro, il 27% in meno rispetto al 2021 (peggior dato tra le province italiane). Questa flessione non è stata compensata nemmeno dalle auto usate con 83 milioni di euro di consumi totali e -7,4%, mentre si può sorridere per i motoveicoli (+8,1% a Potenza) che però valgono solamente 7 milioni di spesa totale. Hanno registrato un calo anche il segmento dell’information technology (PC e accessori a -6,1% per 12 milioni in totale), la telefonia (32 milioni, -1,2%) e l’elettronica di consumo come TV e Hi-Fi (104 milioni, -7,3%). È aumentato, invece, il giro d’affari legato ai mobili che in provincia ha fatto segnare 78 milioni di spesa con una variazione positiva del 3,6%.
A Matera invece, nel 2022 le famiglie hanno speso 1.985 euro di media per nucleo in beni durevoli. I consumi totali sono stati di 162 milioni di euro, il 6% in meno rispetto al 2021. Quello dei mobili (43 milioni, +2,5%) è stato il segmento nel quale i materani hanno impiegato più risorse superando anche le auto nuove che si sono fermate sotto i 25 milioni di euro: -21,3%, al 99° posto tra le 107 province italiane. Per quelle usate si è speso molto di più (40 milioni in totale) anche se la flessione del mercato in provincia (-9,1%) è stata la peggiore in Italia. I volumi di spesa dei motoveicoli (5 milioni) rimangono marginali nonostante un incremento del 22,7% nell’ultimo anno. Con 219 euro a famiglia di media e 32 milioni complessivi, il segmento della telefonia ha «limitato i danni» (-1,3%) rispetto al 2021 a differenza dell’information technology: -8,8% di consumi per 6 milioni di euro. In negativo pure l’elettronica di consumo (TV e Hi-Fi): - 5,5% rispetto al 2021 e 9 milioni di euro in totale.
L’Osservatorio Findomestic, in verità, fa di più. Monitora anche la situazione dei redditi pro capite e le variazioni. E qui le note che più hanno senso. Basilicata con primato positivo, perché il reddito pro capite nel 2022 è salito mediamente del 7% e la regione è tra le otto migliori in Italia. Detta così cisarebbe da esultare, in realtà se si guarda il valore medio, 17.188 euro di reddito pro capite di media, siamo ancora lontani dai circa 21.634 della media nazionale. I redditi sono cresciuti più a Potenza (+7,5%) attestandosi a 16.551 euro, quasi 1.800 euro in meno di Matera, 18.345 euro, che si colloca al 69esimo posto tra le 107 province italiane. E, dunque, niente di nuovo: i lucani non s’avventurano in acquisti a go-go, vuoi perché sono parsimoniosi di natura, vuoi perché mediamente sono più poveri, anche se hanno guadagnato poco di più.