Il giorno della Memoria

Da Potenza il monito: «Non si perda il significato profondo della memoria dell'Olocausto»

Redazione online

Le parole del presidente della Regione e del prefetto nel giorno del ricordo della Shoah «mentre la guerra è tornata alle porte dell’Europa»

POTENZA - «Vanno prese in sera considerazione le preoccupazioni di quanti, a partire dai sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, hanno lanciato un grido d’allarme sul pericolo che con il passare degli anni si possa perdere il significato profondo della memoria dell’Olocausto». Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, esprime i suoi timori in occasione del Giorno della Memoria.

«Le istituzioni pubbliche - ha aggiunto - devono fare di più per alimentare nella comunità il ricordo del genocidio degli ebrei. Abbiamo il dovere di coltivare la memoria e di educare le giovani generazioni a rigettare la violenza e ad essere protagoniste della vita democratica, del confronto delle idee, del rifiuto di ogni forma di razzismo e di intolleranza. L'orrore della Shoah non è paragonabile a nessun altro delitto. Ricordare è un dovere morale di tutti. Mentre la guerra è tornata alle porte dell’Europa con l’invasione russa dell’Ucraina e con le conseguenze che il conflitto in corso sta determinando sulla vita di tante persone, occorre riaffermare con maggiore forza i valori della nostra Costituzione repubblicana, i principi di libertà e democrazia che l’Occidente ha saputo faticosamente costruire dopo il secondo conflitto mondiale e che oggi rappresentano il riferimento essenziale per immaginare un mondo migliore per le nuove generazioni. Un mondo che proprio facendo tesoro della memoria del passato - ha concluso Bardi - non deve arrendersi alla violenza e alla sopraffazione per indicare una prospettiva per il futuro». 

Dello stesso tenore anche l'intervento del prefetto di Potenza, Michele Campanaro: «Ad oggi sono solo nove i superstiti dell’Olocausto, pochissimi testimoni. Mi chiedo se sia giusto che siano solo essi a impegnarsi per portare a conoscenza di tutti il senso e il significato di quella tragedia» ha detto  durante l’iniziativa promossa stamani, a Potenza, insieme all’Unicef Basilicata sull'infanzia negata ad Auschwitz-Birkenau.

«Come ha riferito il ministro Valditara - ha spiegato il prefetto - il 20 per cento dei giovani di oggi ancora non hanno idea del significato dell’olocausto. Questa giornata ha il senso del mantenimento da parte di tutte le istituzioni alla vigilanza contro l’antisemitismo che ancora esiste».

La presidente dell’Unicef Basilicata, Angela Granata, ha sottolineato come l’evento fosse pensato «per rafforzare la presa di coscienza della responsabilità della memoria per l'infanzia negata, e per rafforzare la responsabilità del futuro, perché ciò non accada mai più. Il nostro compito è quello di consegnare alle prossime generazioni - ha concluso - un mondo più sano attraverso i valori della pace, della tolleranza e del rispetto». 

«Riflettere sul concetto di memoria e tenersi lontani dalla trappola dell’oblio»: è invece l’invito esteso agli studenti della Basilicata dal presidente del consiglio regionale lucano, Carmine Cicala, in occasione del Giorno della Memoria. L’incontro di studio e riflessione rivolto a tutte le scuole della regione è stato rinviato per le avverse condizioni meteo, ma Cicala ha sottolineato come «la commemorazione del dramma della Shoah abbia una duplice finalità: mantenere vivo il ricordo della tragedia e, dall’altro evitare che simili atrocità possano ripetersi». «Siamo tutti convinti - ha concluso - che per tener viva la memoria sia necessario conoscere, studiare ed approfondire quanto accadde in quegli anni, così da essere consapevoli di quanto la dignità umana possa essere calpestata nella sua essenza più profonda». 

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