Il nuovo amministratore
Sanitaservice Asl Bari 14 candidati per la guida
Il direttore generale della Asl, Vito Montanaro, dovrebbe scegliere il nuovo amministratore (insieme ai nuovi consulenti) entro venerdì.
BARI - Sono 14 i candidati per il posto di amministratore unico della Sanitaservice di Bari. Proprio mentre una sentenza del Consiglio di Stato ha confermato che le Asl non possono più affidare in-house le pulizie ma sono obbligate a svolgere le gare d’appalto, Bari prova a normalizzare la sua Sanitaservice dopo il licenziamento di Pietro D’Amico per via di due consulenze legali da 700mila euro affidate in violazione alle norme di evidenza pubblica.
Il direttore generale della Asl, Vito Montanaro, dovrebbe scegliere il nuovo amministratore (insieme ai nuovi consulenti) entro venerdì. Nell’elenco compilato a seguito dell’ avviso pubblico ci sono molti nomi noti, dall’ex direttore generale della Fiera del Levante, Leo Volpicella, all’ex consigliere comunale barese Fabrizio D’Addario, dall’ex revisore di Aeroporti, Giovanni Palasciano all’avvocato leccese Andrea Scarpellini Camilli. La Sanitaservice della Asl di Bari ha circa 800 dipendenti che si occupano di ausiliariato, pulizie e portineria negli ospedali della provincia. A fine dicembre la Asl ha licenziato D’Amico a seguito di una verifica interna che ha fatto emergere l’affidamento di due consulenze legali agli avvocati Alessandro Ieva e Filippo Castellaneta: secondo la Asl sarebbero state affidate senza una procedura di selezione pubblica, tanto che i due contratti sono stati dichiarati nulli e dunque revocati. L’audit disposto dal dg Montanaro ha poi evidenziato una serie di altre irregolarità: la Asl ha trasmesso le carte alla Procura e alla Corte dei conti.
Intanto, resta alta la tensione sul caso degli affidamenti di Sanitaservice. I lavoratori impegnati negli appalti in-house che riguardano le pulizie sono circa 1.200 su un totale di 5mila. La sentenza del Consiglio di Stato che riguarda la Asl di Brindisi impedirà ulteriori rinnovi, e dunque sarà necessario tornare alle gare d’appalto oppure procedere attraverso la convenzione Consip o quella della centrale unica regionale degli appalti. Proprio questa potrebbe essere la soluzione: la Regione dovrebbe far nascere la Sanitaservice unica, che lancerebbe l’appalto unico per le pulizie con l’obiettivo di garantire la continuità lavorativa del personale. Si pone però un problema di tipo contrattuale e uno più generale: i giudici hanno stabilito che possono essere affidate in-house solo le attività strumentali. E dunque di «internalizzato» resterà ben poco. [m.s.]