il caso

Malamovida all’Umbertino, l'emergenza a Bari è la droga non l'alcol: «Mancano le forze dell’ordine»

Valentino Sgaramella

Residenti ed esercenti invocano più controlli

Chi ha ragione tra residenti e titolari di pub e locali nella zona dell’umbertino? I primi lamentano di non riuscire a chiudere occhio di notte per gli eccessi della movida. I secondi temono misure restrittive che possano danneggiarli. Tutti, però, chiedono a gran voce la presenza costante di polizia locale e forze dell’ordine. Siamo andati in giro per le vie di questa parte del centro cittadino. Luigi Insalata è titolare di un bar: “il problema della movida è un problema di organizzazione. Quello che accade in strada è una questione di ordine pubblico, è compito delle forze dell’ordine tenere sotto controllo la situazione. In strada, può accadere di tutto”. E il chiasso? Gli schiamazzi? “Può farlo chiunque anche di giorno, non solo di notte. E’ una questione di educazione personale, la colpa non è degli altri”. Pierangelo Tortora è un medico in pensione e siede all’interno di un bar: “abito in questa strada. Cosa devo dirle? Non si dorme più di notte fino alle 4 del mattino. Nemmeno le ambulanze possono passare. La vigilia di Natale abbiamo visto ragazzini avvinazzati che hanno ballato sui tetti delle auto. Alla fine c’era un letto di bicchieri e bottiglie in strada e al mattino seguente si sono resi necessari 4 o 5 mezzi della nettezza urbana. Non c’è controllo, ci sono tanti minori che bevono”. Luca Landi è dipendente di uno dei pub ma accetta di dire la sua: “il chiasso lo abbiamo soprattutto all’interno del nostro locale. Difficilmente si sente il vociare all’esterno fatta eccezione per la vigilia di Natale. Non possiamo farci nulla. Dovremmo cacciarli via oppure imporre il silenzio? Il chiasso in genere è maggiore all’esterno quando all’interno non ci sono posti a sedere”.

Priscilla Costanza una studentessa all’interno di un bar: “non c’è alcuna autorità a vigilare. Tanti anni fa non c’era la possibilità di aprire locali uno accanto all’altro. Lo hanno permesso: hai voluto la bicicletta? Pedala”. Mario, dipendente di un altro locale, è tranchant: “questa è una nuova era. I giovani si divertono tutti i giorni. E’ passato il tempo nostro, quando il giovane andava a lavorare. In genere sono ragazzi di buona famiglia”. Una titolare di un pub chiede l’anonimato: “noi non siamo vigili urbani o carabinieri. La gente fa ciò che vuole e alla fine si sposta semplicemente in altri quartieri. Il problema non si risolve. Di notte, le forze dell’ordine non ci sono mai. La notte della vigilia di Natale è diventata un evento. Devono organizzarla la cosa. Non possiamo organizzare solo i 3 giorni della festa del Santo patrono”. Matteo e Marco De Napoli hanno una vineria: “è un chiasso allegro, sicuramente. Se fatto in determinati orari può anche dare fastidio ma non è accaduto in questi giorni di festa. Sono state rispettate le ordinanze e le normative. A causa di due o tre persone che fanno un macello vengono giudicati tutti gli esercenti. La nostra clientela è abbastanza benestante, di un’età dai 35 anni in su. E’ gente civile. Non abbiamo casi di ubriachezza molesta, cerchiamo di avere orari consoni”. Il problema è complesso: “se bloccano la somministrazione di alcolici fino a una certa ora, a 500 metri abbiamo Barivecchia e la gente si sposta lì. Se devi fare ordinanze restrittive devi farle su tutta la città e allora ha un senso. Il Comune sta dando anche un po’ il contentino ai residenti di ceto sociale medio-alto che ogni giorno vanno dal sindaco a lamentarsi”. Poi un’altra questione: “la presenza di forze dell’ordine eviterebbe lo spaccio di droga che esiste eccome”.

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