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Il sindaco Vito Leccese: «La città di Bari cambia e io vorrei i cittadini al mio fianco»

carmela formicola (foto donato fasano)

Tanti cantieri avviati in contemporanea. E poi periferie e sicurezza. L'appello alla collaborazione per i disagi, dal Brt all’overtourism

Mai smettere di ricordare il passato. Ce lo ha insegnato il filosofo George Santanaya, «coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo». E quindi mai dimenticare il cemento colato nelle periferie e la distanza scavata tra cittadini, lo sviluppo urbano cieco e speculativo degli anni Ottanta, l’assenza di servizi, l’assenza di empatia urbana. Mai dimenticare il volto peggiore delle città che pure abbiamo conosciuto. Vito Leccese lo sa bene. Non a caso, nella lunga conversazione con i giornalisti, ospite nella redazione della Gazzetta del Mezzogiorno, il sindaco di Bari ricorre a numerosi flashback per ribadire quanto la qualità della vita nel capoluogo - e in generale in questa Puglia degli anni Duemila - sia notevolmente migliorata. Ah, sì, certo, i problemi non mancano. A cominciare da quella enorme quantità di cantieri avviati - e tutti in contemporanea - grazie ai progetti candidati al Piano nazionale di ripresa e resilienza: alla fine sarà una città più moderna ed efficiente, nel frattempo i disagi sono ordinari. E si sa, i baresi brontolano.

Il 2025? un anno di transizione Ma cominciamo dai bilanci. Intervistato dal direttore della Gazzetta Mimmo Mazza per una delle puntate dei nostri podcast (li trovate sul nostro sito www.lagazzettadelmezzogiorno.it), Leccese tira le somme del 2025. «È stato un anno di transizione...

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