Commercianti in agitazione

Bari, incognite e ritardi sul cantiere in via Argiro: ecco le basole sul primo isolato, ma dal secondo tutto è in alto mare

Davide Lattanzi

Gli esercenti dovranno affrontare il Natale con il cantiere, ma a questo ritmo è in bilico pure il termine del 30 maggio per completare la riqualificazione

«Siamo in netto ritardo, così non ce la faremo». È un allarme unanime in via Argiro: residenti e commercianti sono ormai rassegnati a trascorrere il Natale con i lavori che non osserveranno pause, (eccetto i giorni «rossi») durante le prossime festività.

Il cantiere per la riqualificazione di una delle strade più iconiche del quartiere Murat resta un tema delicato, data l’alta densità di attività commerciali presenti sulla strada. Il primo cronoprogramma annunciato dall’amministrazione comunale è del tutto saltato. Entro il 15 dicembre avrebbero dovuto essere completati i primi due isolati della strada, ma non sarà terminato nemmeno il primo. Tuttavia, sembra utopico tenere fede anche all’ultimo aggiornamento sul programma delle opere. Eppure, dal 15 settembre (data di inizio dei lavori) ad oggi, i giorni di pioggia si contano sulle dita di una mano sola. Ora si cercano soprattutto soluzioni per ridurre il più possibile l’impatto negativo già evidente sugli incassi di negozi e locali.

La «rambla» Il progetto prevede la creazione di una «rambla» con nuove alberature ed una pavimentazione che alternerà le basole originarie e quelle calcaree. L’intervento è finanziato per l’importo di oltre 4,5 milioni dal Pnrr per essere terminato in 300 giorni lavorativi, ovvero entro il 30 maggio 2026.

Le ultime promesse Nel primo isolato a partire da corso Vittorio Emanuele ora compaiono in discreto numero le basole laviche e calcaree, ma sarebbe necessaria un’autentica corsa contro il tempo per terminare la loro posa in soli tredici giorni. Non c’è traccia, inoltre, delle alberature e in ogni caso dal dieci gennaio torneranno le transenne per il rifacimento dei marciapiedi a ridosso dei negozi e dei palazzi. Nel secondo segmento l’obiettivo è liberare il più possibile lo spazio vicino alle attività per agevolare il passaggio a piedi, proseguendo gli interventi nella porzione centrale: anche in questo caso, il resto delle opere saranno riprese a gennaio. Il terzo tratto è attualmente un deposito delle basole da utilizzare: un cumulo che dovrebbe essere alleggerito per agevolare le passeggiate, ma per ora tutto resta immutato, come in una sorta di «magazzino» a cielo aperto. Così come sta montando la rabbia degli esercenti del quarto isolato, attualmente recintato solo parzialmente per consentire agli esercizi di continuare ad operare. Stonano, però, le recinzioni poggiate sulla strada ormai dal 17 novembre.

Concerti e polemiche sugli spazi pubblici Da ieri sera è partita l’iniziativa «Note di Cantiere» (organizzata dal Comune con Puglia Culture) che prevede undici concerti di musica dal vivo per rendere più attrattiva la via interessata dai lavori. L’apertura si è tenuta con il Lisa Manosperti Quartet che si è esibito in «Chiamatemi Mimì»: giovani e artisti affermati si esibiranno fino ad inizio febbraio.

Gli esercenti, però, continuano ad invocare la necessità di convocare urgentemente un tavolo di confronto dedicato alle future occupazioni di suolo pubblico da parte delle attività, con l’obiettivo di uniformare procedure e arredi. «I programmi - affermano i titolari delle attività - subiscono continue variazioni. In oltre 80 giorni di lavori non è stato completato nemmeno un isolato. Ci chiediamo come possa essere possibile riqualificarne sette entro fine maggio. Pertanto, è fondamentale un confronto con la Ripartizione Attività Economiche e il Municipio per definire i criteri di rilascio dei nuovi permessi riguardanti le occupazioni di suolo pubblico, visto che auspicabilmente da gennaio tale esigenza interesserà da subito tre attività del primo isolato e altre due del secondo. Ribadiamo la necessità di consentire in questa fase transitoria il posizionamento dei tavolini nelle porzioni di isolato che si renderanno via via disponibili. Il reale impatto dei lavori su una strada che conta 83 attività commerciali di cui 19 pubblici esercizi e 26 condomini è davvero fortissimo. Pertanto, è fondamentale consentire di lavorare a pieno regime almeno a chi ne avrà gradualmente la possibilità».

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