il processo

Neonato morto nella culla per la vita a Bari, don Ruccia rinviato a giudizio: è accusato di omicidio colposo

Rinviato a giudizio anche il tecnico Vincenzo Nanocchio. Il parrocco ha ritentato la strada del patteggiamento ma la richiesta è stata respinta

Sono stati rinviati a giudizio il parroco don Antonio Ruccia e il tecnico Vincenzo Nanocchio, coinvolti nel caso del neonato ritrovato morto nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista di Poggiofranco, a Bari, lo scorso 2 gennaio. Dopo una prima richiesta di tre mesi respinta, il prete ha ritentato la strada del patteggiamento, stavolta a 12 mesi. Ma anche questa volta il giudice ha dichiarato inammissibile la proposta. Il processo inizierà a febbraio 2026.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la morte del piccolo (di 7-14 giorni) sarebbe avvenuta per ipotermia e il locale adibito a culla termica in cui era stato lasciato sarebbe stato, per la procura, privo dei requisiti di sicurezza necessari a garantire la sopravvivenza del neonato. Il sistema, che avrebbe dovuto far partire una chiamata al cellulare del parroco e attivare il sistema di riscaldamento della culla una volta rilevato il peso del bimbo, non avrebbe funzionato per un cortocircuito. Inoltre il sistema di condizionamento avrebbe erogato aria fredda e non calda a causa di una perdita del compressore. Il neonato fu trovato dal titolare di un'impresa funebre che, la mattina del 2 gennaio, si trovava in chiesa per un funerale.

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