Salute

Bari, due casi di Chikungunya dall'estero: l’ordinanza del sindaco contro la zanzara vettore

Tutte le regole per cittadini, aziende e cantieri per contenere la proliferazione dlel'insetto e prevenire focolai

Per prevenire l’insorgenza di casi di Chikungunya, il sindaco di Bari ha firmato un’ordinanza che stabilisce misure di prevenzione e controllo della zanzara vettore, a seguito della segnalazione della Asl di Bari di due casi importati dall’estero. Il provvedimento, adottato in coordinamento con la Asl e secondo le linee guida del Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025, mira a ridurre la densità dei vettori e a prevenire la trasmissione della malattia sul territorio comunale.

L’ordinanza prevede obblighi per cittadini, proprietari di orti e giardini, vivaisti, gestori di attività commerciali, industriali e cimiteriali, tra cui: evitare accumuli di acqua piovana in contenitori di qualsiasi tipo, svuotare e coprire recipienti, tombini e annaffiatoi, introdurre sabbia nei vasi finti e pesci larvivori in fontane o laghetti ornamentali, e consentire l’accesso agli operatori incaricati dei controlli.

I gestori di depositi di pneumatici, aziende di rottamazione e cantieri devono adottare misure analoghe: stoccare i materiali al coperto o coprirli, svuotare i contenitori con acqua ogni sette giorni, evitare ristagni in bidoni e vasche, e garantire la disinfestazione con prodotti larvicidi quando necessario.

Chi non rispetta le disposizioni rischia sanzioni amministrative o denunce penali secondo l’articolo 650 del Codice Penale. L’obiettivo è proteggere la salute pubblica e contenere la proliferazione delle zanzare, prevenendo eventuali focolai di Chikungunya sul territorio.

LA CONFERMA DELLA ASL

Il dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari ha concluso un’indagine epidemiologica che ha portato all’accertamento di «due casi di infezione da virus Chikungunya, una malattia virale trasmessa da zanzare infette del genere Aedes, caratterizzata da febbre e dolori articolari». Lo annuncia l’Azienda sanitaria locale in una nota. Le verifiche effettuate dall’ambulatorio di Malattie infettive, prosegue, "hanno confermato che si tratta di casi importati dall’estero e non originati sul territorio locale. I sintomi riferiti sono febbre e dolori muscolari: per nessuno è stato necessario il ricovero».
In una seconda fase dell’indagine, il Servizio veterinario di sanità animale dell’area metropolitana, su indicazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata, ha installato trappole per la cattura della zanzara tigre (Aedes albopictus) nei pressi delle abitazioni delle persone colpite. Le trappole saranno rimosse oggi e inviate all’Istituto zooprofilattico di Foggia per le analisi finalizzate alla ricerca dell’agente patogeno.
La Asl Bari comunica infine di aver attivato «tutte le misure di prevenzione e monitoraggio previste dai protocolli nazionali e regionali. La situazione è costantemente seguita dai servizi competenti, in stretto raccordo con l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata».

Privacy Policy Cookie Policy