I numeri
«Mafia, un arresto ogni tre giorni», a Bari il bilancio degli ultimi 3 anni di indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri
Beni confiscati ai clan per 153 milioni. 29mila le richieste di intervento al 112. «Con i capi in carcere i giovanissimi prendono le fila e si scontrano»
Un arresto di mafia ogni tre giorni e oltre 153 milioni di euro di beni confiscati alla criminalità organizzata. È il bilancio degli ultimi tre anni di attività dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari, impegnato senza sosta nella lotta ai clan.
A guidare il reparto operativo da settembre 2022 ad oggi è stato il colonnello Dario Mineo, che nei prossimi giorni lascerà l’incarico per partire alla volta di Livorno, dove assumerà quello di comandante provinciale. È suo il bilancio di questi 36 mesi, trascorsi tra indagini serrate e blitz per assicurare alla giustizia i vertici delle organizzazioni mafiose, gli autori dei delitti più efferati e le risposte alle migliaia di richieste di intervento, 29mila per la precisione nell’intero triennio.
IL BILANCIO Nell’ultimo triennio sono stati eseguiti dal nucleo investigativo del reparto operativo oltre 300 arresti di soggetti legati alla criminalità organizzata barese, nonché la confisca di beni per un valore di oltre 153 milioni di euro. A questi si aggiungono le 18.000 pattuglie svolte dal nucleo radiomobile di Bari nel perlustrare il territorio e i 29mila interventi che la centrale operativa ha gestito in risposta alle chiamate pervenute. Nel campo delle interdittive antimafia, sono stati 25 i provvedimenti adottati dal prefetto di Bari all’esito delle attività svolte anche dal nucleo informativo dei carabinieri.
LA LOTTA ALLA CRIMINALITA' «La criminalità del territorio barese nel tempo si è adattata alle nostre risposte. È chiaro che più le forze di Polizia sono efficaci, più loro devono trovare antidoti per esistere. Sappiamo perfettamente quanto sia parcellizzata, quanto i vari clan incidano sui vari quartieri. È un quadro noto alle forze di Polizia, siamo tutti concentrati e le risposte arriveranno». Sono le parole del colonnello Mineo, che tra pochi giorni lascerà Bari lasciando il posto al collega tenente colonnello Francesco Piroddi.
Quello che negli ultimi anni, più che in passato, la criminalità barese ha mostrato di sé, è stata la violenza dei più giovani, dei rampolli dei clan. «Con i capi clan all’interno delle carceri - ha spiegato il colonnello Mineo nelle interviste a margine della conferenza stampa di avvicendamento ai vertici del reparto operativo barese - sono i giovanissimi che prendono le fila e si scontrano, sui social ma arrivando anche a scontri violenti, a fatti di sangue». È dei carabinieri l’indagine sulla morte di Antonella Lopez, la 19enne uccisa per errore la notte del 22 settembre 2024 durante uno scontro armato nella discoteca Bahia di Molfetta. La vittima quella sera era insieme ad un gruppo di amici, tra cui anche il nipote del boss di Japigia, Eugenio Palermiti, vero bersaglio dei proiettili, che, accortosi della presenza del rivale - il 21enne Michele Lavopa, ritenuto vicino al clan Strisciuglio, reo confesso dell’omicidio -, avrebbe tentato di estrarre un’arma dalla tasca. A quel punto Lavopa prese la sua calibro 7.65 esplodendo sette proiettili: ferì quattro persone, tra cui lo stesso Palermiti, e uccise la ragazza. Al giovane rampollo di Japigia, invece, l’arma sfuggì di mano, non riuscendo a impugnarla per reagire all’attacco. Le intercettazioni auto video registrate in ospedale nei giorni successivi lo hanno confermato e lui stesso poi lo ha ammesso, in una lettera scritta dalla cella qualche settimana fa. Una vicenda che «ha scosso la città ed era necessario dare una risposta immediata» ha detto il militare, spiegando che «la morte di una giovane che è fuori dalle dinamiche criminali, che si trova semplicemente nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, non poteva rimanere impunita». Dopo gli arresti, eseguiti alcuni mesi fa, il processo è ormai alle porte.
«C’è ancora molto da fare - ha concluso il colonnello Mineo - ma i risultati sono assolutamente positivi e porto via una esperienza umana e professionale di altissimo livello».
L’AVVICENDAMENTO Il tenente colonnello Francesco Piroddi sarà dal 23 settembre il nuovo comandante del reparto operativo. Quarantaquattrenne originario di Napoli, ha intrapreso la carriera militare nel 2002 frequentando l’accademia militare di Modena e, a seguire, i corsi della scuola ufficiali carabinieri in Roma. Laureato in giurisprudenza e in scienze della sicurezza interna ed esterna, ha frequentato il corso di «Prevenzione e contrasto alla corruzione nelle pubbliche amministrazioni». Nei gradi di tenente e capitano, è stato comandante di plotone del 12° reggimento carabinieri «Sicilia», comandante del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Monreale e comandante delle compagnie carabinieri di Giuliano in Campania e Torino-Mirafiori. Arriva a Bari dopo un incarico nel comando generale di Roma. «Per me - ha detto - è la prima volta a Bari e ho intenzione di iniziare il lavoro il prima possibile». Piroddi è stato presentato dal comandante provinciale, il generale Gianluca Trombetti, che ne ha sottolineato «la professionalità e il curriculum di altissimo livello».